La Nota Ministeriale del 25 marzo scorso in tema di adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali, parla chiaro e ribadisce che i Comuni si sono impegnati a rispettare firmando, il 29 aprile 2010, in sede di Conferenza Unificata con Regioni e Ministero della Salute, le “Linee di indirizzo nazionale per la refezione scolastica”, redatte anche con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione, che prevedono tali sostituzioni e includono la scelta vegan.
Su questa base da mesi la LAV di Napoli ha avviato un dialogo con il Comune, in particolare con l’ufficio dell’Assessore alla Scuole e Istruzione, allo scopo di offrire anche in questa città la possibilità di scegliere un menu vegano nelle mense scolastiche pubbliche.
Oggi Vincent Esposito, responsabile LAV locale ha inviato una lettera aperta al Sindaco De Magistris perché intervenga al fine di far inserire nel bando di gara relativo alla fornitura delle mense scolastiche, che uscirà a dicembre di quest’anno, il requisito di poter fornire un equilibrato menu vegano.
Una esigenza ancor più manifesta, dopo che domenica 7 novembre è andato in onda un servizio su Rai 3, nella trasmissione "Indovina chi viene a cena", che ha messo ancora una volta in luce come un’alimentazione vegan a scuola, possa apportare benefici alla crescita e alla salute dei bambini. L’inchiesta ha citato, tra gli altri, proprio il Comune di Napoli, che ancora non garantisce il pieno rispetto del diritto – senza necessità di alcun certificato, se non la semplice richiesta di entrambi i genitori - a un menu totalmente rispettoso delle scelte personali di ogni individuo.
“Riteniamo che - conclude Vincent Esposito - una città come la nostra, che negli ultimi anni ha fatto tanti passi in avanti su molti fronti, non possa, nel 2016 non garantire ancora il diritto, formalmente tutelato a livello nazionale oltre che internazionale, a un menu rispettoso delle proprie scelte etiche”.