Assolto l'allora Direttore della filiale Sud dell’Istituto Mario Negri di Milano, imputato per uccisione di animali senza necessità, ex art. 544 bis - il primo processo per uccisione di topi “da sperimentazione”: nel marzo 2014, aveva ammesso l’uccisione di 750 “cavie”, gasate nel suo stabulario, a seguito del trasferimento ad altra sede del progetto di ricerca cui erano destinati.
Una sentenza che ci delude e contro la quale presenteremo appello: abbiamo denunciato e siamo stati ammessi parte civile nel procedimento, e in udienza abbiamo evidenziato come durante l’istruttoria sia stato accertato che i 750 topolini sono stati uccisi perché ‘in esubero’ a seguito dell’abbandono da parte dei ricercatori che li utilizzavano, trasferiti presso altri istituti. L'istituto non si è attivato in alcun modo per trovare una sistemazione alternativa all’uccisione per i topi, per cui non ci arrenderemo finché non sarà resa giustizia a quegli animali.
Questa vicenda giudiziaria rivela quanto chi sperimenta su animali li consideri effettivamente oggetti, a dispetto delle dichiarazioni di rispetto del loro benessere. Ancora più grave è che prassi come quella oggetto del processo avvengano in strutture tenute in piedi per anni con i soldi dei contribuenti, fra i quali quelli di Regione Abruzzo e Provincia di Chieti, che hanno investito in un vuoto a perdere, come è ormai la vivisezione.