Gravissimo! Alla Camera si vuole far fare un passo indietro a tutela degli animali.
Dopo Forza Italia che ha annunciato sabato scorso il ritiro
del suo emendamento che avrebbe impedito una pena maggiore per chi effettua
combattimenti fra cani, le associazioni animaliste LAV, ENPA e LNDC Animal Protection rivolgono oggi un appello al leader della Lega Matteo Salvini
affinché il suo gruppo in Commissione Giustizia alla Camera, dove da domani
riprende l'esame della riforma delle norme contro i maltrattamenti degli
animali, ritiri i suoi emendamenti che se approvati farebbero fare addirittura
un passo indietro alla Legge vigente e ripresenti
quelli da loro ritirati per perseguire gli autori di reati sessuali con animali così come l’esplicito divieto di utilizzo dei collari elettrici per cani.
Reclamate da sempre pene più dure contro i reati eppure ora, dopo selfie con cani e gatti, alla prova dei fatti, dopo l'indignazione generale dell'agosto scorso per la capretta uccisa a calci in una festa di ragazzi nel frusinate e il cane Aron bruciato vivo a Palermo, alla resa dei conti i suoi deputati sono per farla fare franca a chi si è macchiato di queste efferate violenze e per non permettere gli interventi delle Guardie zoofile, prendendo atto che purtroppo a maggioranza la Commissione, con il voto di giovedì scorso, ha già previsto di continuare a escludere l'applicazione del Codice penale alle condotte previste dalle Leggi speciali, non capiamo perché con altri emendamenti la Lega capitanata dalla capogruppo Ingrid Bisa e da Francesco Bruzzone, voglia addirittura farci fare un passo indietro nella considerazione giuridica degli animali che nemmeno nell'Italia pre unitaria era stato realizzato.
Le associazioni animaliste sottolineano invece il buon senso finora applicato a questa delicata materia dalle altre forze politiche di ogni schieramento politico, ringraziando per quanto fino a qui fatto dal Capogruppo di Noi Moderati Maurizio Lupi, dalla relatrice Michela Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare animali, così come dai primi firmatari di positivi emendamenti che si augurano approvati, come Dori (Verdi-Sinistra) e D'Orso (M5S).