Sono tanti i sostenitori, cittadini, scienziati, medici ed etologici, che sempre più a gran voce chiedono l’interruzione della sperimentazione e la liberazione dei macachi stabulati presso l’università di Parma per il progetto “Meccanismi anatomo-fisiologici soggiacenti il recupero della consapevolezza visiva nella scimmia con cecità corticale” voluto dall’Università di Torino, sia per motivazioni etiche che scientifiche: più 253 mila le firme raccolte finora con la nostra petizione su Change.org.
Lascia, invece, amareggiati l’accusa che ci viene mossa dall’Ordine degli psicologi del Piemonte (a cui afferisce il professore che coordina il progetto oggetto della campagna) che afferma ”La discussione pubblica, animata da una violenza tale da travalicare in insulti e perfino in minacce personali, è fondata su dati in parte distorti, diffusi attraverso la petizione avviata da LAV”: LAV ha sin dall’inizio preso le distanze da ogni atto violento, minaccia o espressione calunniosa, condannandoli pubblicamente attraverso ogni canale, associativo e media (p.e. Corriere di Torino, 15 giugno, pagina 7).
Rappresentanti e volontari LAV, inoltre, a parti inverse, hanno ricevuto le stesse minacce e offese da parte di chi lavora con gli animali, ma non ci sembra siano state prese pubblicamente le distanze da tali comportamenti, né dall’Ordine degli Psicologi di Torino, né dai responsabili della ricerca: evidentemente esistono insulti di serie a e b!