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I macachi di Torino su Raitre a TG Leonardo

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Ultimo aggiornamento

martedì 01 ottobre 2019

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Non si arresta il dibattito pubblico sollevato dalla nostra campagna #CIVEDIAMOLIBERI, per salvare i sei macachi destinati dall’Università di Torino a subire un invasivo intervento al cervello presso l’Università di Parma, per studi sulla vista.

In onda ieri su Raitre, un approfondimento di Tg Leonardo – storica rubrica tematica a carattere scientifico, con sede nel capoluogo piemontese – sulla sperimentazione in corso e la mobilitazione che abbiamo attivato per  chiederne la sospensione.

Nel servizio, anche il Presidente LAV Gianluca Felicetti che ha annunciato il ricorso al Ministro della Salute Speranza, al quale però sono state tagliate diverse parti dell’intervista registrata, con uno spazio sbilanciato dedicato ai ricercatori coinvolti e responsabili della sperimentazione che lesionerà la vista e ucciderà i 6 macachi.

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  • Nonostante il tentativo di argomentare pacatamente e in modo “scientifico” la posizione in favore della sperimentazione, ai telespettatori non saranno certamente sfuggite le immagini, raccapriccianti, di altri macachi in gabbia, con impianti al cervello, e molti si saranno indignati ascoltando le parole di Bonini che paragona un perno di titanio fissato all’osso cranico a un piercing. Un paragone infelice e grottesco, che ci dice molto sul punto di vista rappresentato.
  • Il servizio, inoltre, mostra le scimmie in squallide gabbie, private della libertà di saltare, arrampicarsi, alimentarsi e interagire in una colonia, come sarebbe in naturale per loro. Immagini mortificanti che smentiscono chi in questa campagna mediatica descrive i laboratori come luoghi in cui gli animali stanno bene e vengono tenuti in condizioni ottimali. Chiunque abbia un minino di nozioni etologiche e senso morale, non può affermare ciò.
  • Infine, è stata affermata “candidamente” la provenienza degli animali dalla Cina - Paese non certo rinomato per avere rigide tutele sugli animali - e giustifica il viaggio transoceanico affrontato dalle future “cavie”, perché in Italia queste specie non possono essere allevate. Dai dati diffusi dal Ministero è, invece noto già come nel 2015, cioè prima che entrasse in vigore l’attuale norma che vieta la riproduzione di primati a fini sperimentali, il 98,2% dei macachi veniva importato da Paesi Extra UE.

Un altro “male minore” secondo il mondo della sperimentazione, che si aggiunge ai molti altri mali della vivisezione, a nostro avviso mai classificabili come “minori”, né in alcun modo giustificabili, sia sotto il profilo etico sia sotto quello scientifico. Non si può, e non si deve, far passare il concetto della vivisezione come male necessario: la Legge, i cittadini e la ricerca chiedono una nuova scienza, compassionevole verso gli animali ed efficace per i malati.

Unisciti a noi per dire no a questa inutile e dolorosa sperimentazione: