Il benessere degli animali non è garantito solo dalla disponibilità di cibo, acqua e una gabbia che risponde ai parametri minimi, ma dipende dalla possibilità di espletare i comportamenti etologici, che, oltre a quello alimentare sono le possibilità esplorative, di socializzazione, le abitudini generali e le attività ludiche soprattutto in specie complesse come i macachi oggetto dell’esperimento invasivo al cervello presso lo stabulario di Parma e autorizzato all’Università di Torino.
Noi riteniamo che i parametri di stabulazione previsti per legge per gli animali da laboratorio, siano insufficienti e incompatibili con la parola benessere, ma incredibilmente il progetto sui noti macachi non rispetta nemmeno quelli, e la sentenza del Consiglio di Stato ci ha dato ragione indicando come fossero riportati nei controlli e nei report notizie estremamente generiche che non fornivano alcun elemento sulla reale condizione psichica degli animali, sul loro livello di interazione e di adattamento e sullo stato di stress/benessere, al contrario di quanto, invece, veniva garantito nel protocollo di autorizzazione.
Inoltre, dalle ispezioni è emerso persino che una macaca femmina isolata è rimasta sola nella gabbia per mesi, fatto illegale che ha privato in maniera prolungata l’animale di ogni socialità: quale la vera motivazione?
Chi controlla che gli animali stiano bene? La risposta lascia basiti, gli sperimentatori stessi, infatti i report sul benessere sono a firma di chi esegue la procedura e l’unico controllo da parte di una persona esterna (che era comunque indicata nello staff del progetto dal 2018) è stato eseguito durante la sospensione, quindi con gli animali non in uso, basandosi, quindi, sull’osservazione di animali di altri progetti e di una “chiacchierata” con chi era presente.
Dei rilievi sul benessere animale, confermati dal Consiglio di Stato, e delle implicazioni etiche della sperimentazione animale parleremo domani, giovedì 11 febbraio, ALLE 17,30 #INDIRETTACONLAV sulla nostra pagina Facebook LAVonlus, con l’avvocato Carla Campanaro (responsabile Ufficio legale LAV) e il professor Franco Manti, dell’Università di Genova, membro del Centro interuniversitario 3 R e del CBV-A.
Michela Kuan
Biologa, responsabile Ricerca senza animali