“La sperimentazione fa diventare ciechi”: questo il titolo della campagna stampa LAV, sui macachi del Progetto Light-up, utilizzati dall’Università di Parma, pubblicata sulle edizioni nazionali di Corriere della Sera e La Stampa, rifiutata invece dalla Gazzetta di Parma, nonostante l’acquisto dello spazio pubblicitario fosse già stato formalizzato, e da La Repubblica.
Una scarna comunicazione riportava il rifiuto dell’editore della gazzetta di Parma alla pubblicazione per “il titolo potenzialmente diffamatorio e fonte di possibile causa per diffamazione”; un netto NO alla pubblicazione, senza nemmeno tentare una mediazione sul titolo, e nonostante fossero state già apportate modifiche alla campagna stampa, proprio su richiesta della concessionaria pubblicitaria, affinché fosse possibile l’uscita sul quotidiano.
“L’editore ha di fatto impedito la diffusione della campagna per una frase che non è stata ritenuta diffamatoria dalla Procura della Repubblica di Parma quando ha deciso l’archiviazione della denuncia a mio carico! - afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV - Quindi nessun timore fondato può essere legittimamente avanzato della Gazzetta di Parma”.
Anche La Repubblica all’ultimo momento ha deciso di astenersi dalla pubblicazione della campagna stampa LAV, motivando così la decisione:
“Alla vigilia della delicata decisione del Consiglio di Stato, prevista per domani, in merito alla sperimentazione scientifica su alcuni animali, Repubblica ha ritenuto di astenersi dal diffondere posizioni solo di una parte, seppur legittime, nel rispetto della serenità con la quale l’organo istituzionale dello Stato dovrà esprimersi e delle diverse opinioni etiche dei suoi lettori”.
Una posizione che però non ha impedito a La Repubblica.it, solo pochi giorni fa (25 gennaio), di pubblicare sul tema un articolo di dubbia imparzialità.
LAV aveva scelto di acquistare degli spazi a pagamento per esercitare quel diritto di replica (troppo spesso negato) ai numerosissimi articoli a sostegno del progetto - sponsorizzati, quando non scritti, da ricercatori favorevoli all’uso di animali nella ricerca - che da settimane, in vista dell’udienza del Consiglio di Stato che il 28 gennaio dovrà decidere se far riprendere l’esperimento attualmente sospeso, campeggiano sulle pagine di quotidiani, siti web e periodici.