Arriveranno anche altri animali.
Nel 2019, quando siamo venuti a conoscenza del progetto Light-up, che prevede l’utilizzo di macachi presso l’ateneo parmense (resi prima ciechi e poi uccisi), ci siamo immediatamente attivati per tentare di fermare questa inutile crudeltà.
Abbiamo raccolto più di 460 mila firme e combattuto con argomentazioni scientifiche, supportate da numerosi professionisti dalla fama internazionale, portando il caso in tribunale.
L’impegno sul fronte legale ha portato alla vittoria storica che ha visto il Consiglio di Stato sospendere, per la prima volta in Italia, un progetto “scientifico”, mettendo in discussione il rispetto della legge ed evidenziando il valore della vita degli animali sebbene destinati a morte nei laboratori.
Purtroppo, la sospensione è stata successivamente rigettata e gli esperimenti sui macachi sono ricominciati.
Ora, a distanza di 5 anni, nonostante le nostre continue richieste al Ministero e le indicazioni al Consiglio Superiore di Sanità (ente chiamato ad esprimersi in merito all’uso di specie particolarmente protette quali cani e primati) a non procedere con il progetto da parte di esperti scientifici operanti nel settore, il Ministero ha rinnovato l’autorizzazione per altri 3 anni.
Il progetto prevede persino l’arrivo di nuovi esemplari oltre all’impianto di elettrodi per registrare i movimenti oculari e lunghe ore di immobilizzazione su sedie di contenzione da primati con presidi ferma testa. Li aspettano nuovi interventi chirurgici, l’ablazione di parte del cervello e la morte.
Ci opporremmo a questo rinnovo, non solo per garantire la liberazione di Alan e Larry, di cui non ci siamo mai dimenticati, ma anche per impedire che nuovi macachi vengano sottoposti a inutili e gravi sofferenze. In un contesto scientifico, politico e normativo che sostiene e vede prioritari i modelli human-based, lascia stupiti che il progetto Light-up, non solo sia stato autorizzato, ma addirittura rinnovato, a fronte del ritardo sul protocollo sperimentale, con investimenti economici enormi.
Per sconfiggere l'orrore della vivisezione è necessario che il nostro Paese investa nello sviluppo dei metodi sostitutivi subito e non continui a finanziare modelli animali che si sono scientificamente rivelati fallaci e fuorvianti.
Chiedi anche tu al Governo e al Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini di stanziarli.