Questa mattina ci siamo recati al Ministero di Grazia e Giustizia per chiedere, come da disciplina del Codice penale, al Ministro Bonafede di inoltrare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella formale richiesta di grazia per l'orso M49.
M49 - che noi preferiremmo chiamare Libero, Papillon, o Martino, con un nome e non con una sigla - è in grado di esprimere chiaramente il suo bisogno di libertà, cosa che ha fatto fuggendo dalla prigione di Casteller: ma non è evidentemente in grado di rappresentare autonomamente i suoi diritti. Questo non vuol dire che non ne abbia. Ecco perché abbiamo voluto rappresentarlo davanti al Capo dello Stato.
Chiediamo al Presidente Sergio Mattarella di tutelare il diritto alla vita di un animale che non ha mai nuociuto all'uomo, e che ormai sembra avere le ore contate:
M49 può e deve vivere!
Un suo appello in questa direzione riaffermerebbe norme minime di civiltà e confermerebbe che l'Italia è un Paese che ripudia ogni forma cruenta di risoluzione dei problemi, e che promuove la convivenza tra animali e umani, nel pieno spirito del nostro dettato costituzionale.