Lush Prize 2018 premia, con 350.000 sterline, i progetti di ricerca basati su modelli alternativi all’uso di animali. Tra i vincitori anche due italiani che si sono distinti nella categoria Giovani Ricercatori, il primo sviluppando il proprio progetto in Italia, il secondo in Olanda; a entrambi vanno 10mila sterline.
In particolare, il progetto olandese è basato sulle innovative tecniche di organ-on-a-chip, modelli che mimano le funzioni degli organi umani utilizzati per testare la sicurezza e l'efficacia dei medicinali e delle sostanze tossiche salvando la vita a milioni di animali e garantendo progresso e tutele all’uomo che, ancora oggi, resta l’ultima cavia di un processo obsoleto e mai validato scientificamente: la vivisezione.
Questo importante premio, è il segnale di una scienza che può e deve cambiare, rivolgendosi a tecniche promettenti che da anni LAV sostiene anche nel nostro Paese, finanziando Centri di ricerca e Università. Una realtà che deve crescere in Italia ed essere sostenuta da chiunque si occupi di scienza, dai ricercatori stessi (che spesso, purtroppo, si rivolgono all’estero per imparare le tecniche di ricerca più moderne, animal-free) alle Istituzioni che hanno l’obbligo legislativo e morale di dare priorità totale ai modelli alternativi.
Michela Kuan
Biologa, responsabile LAV Ricerca senza animali