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Lupo impiccato a Rimini: condannati i tre imputati, ma non è un caso isolato!

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Ultimo aggiornamento

martedì 19 novembre 2019

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In merito alla vicenda del lupo impiccato a una pensilina del bus a Coriano (Rimini) il 4 novembre 2017, si è svolta oggi l’udienza preliminare al termine della quale gli imputati per i reati di uccisione di animali, furto venatorio e macellazione abusiva, hanno chiesto il patteggiamento della pena.

I tre sono stati condannati, rispettivamente, a 1 anno e sei mesi, un anno, e nove mesi di reclusione.

Tra i reati contestati, oltre all’uccisione di animali (ex artt. 554 bis c.p.) anche il furto venatorio aggravato (artt. 110, 624, 625), l’uccisione di specie protetta (110 e art.727 bis) e, non ultimi, anche la macellazione abusiva, il maltrattamento degli ovini allevati perché uccisi senza preventivo stordimento e l’abbandono rifiuti speciali, come pelli, carcasse, interiora.

Accogliamo l’esito di questa udienza con parziale soddisfazione: l’entità delle pene, infatti, risulta minima, specie per reati di questa gravità, che necessitano di un messaggio deciso, contro ogni possibile emulazione.

Dopo aver sventato molteplici tentativi di legalizzare l'uccisione dei lupi, evitando l'introduzione degli abbattimenti nel Piano Lupo, oggi più che mai è necessario non abbassare la guardia su atti come questo, che rientrano a pieno titolo nel concetto di “criminalità ambientale”. Un fenomeno gravissimo che siamo impegnati a contrastare anche con due progetti per le scuole, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dedicati alla corretta convivenza con i grandi carnivori, tra i quali il lupo. 

COMUNICATO STAMPA

Foto: (C) www.riminitoday.it