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Lodi, maxi processo traffico cuccioli: 3 persone condannate

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Ultimo aggiornamento

lunedì 09 dicembre 2019

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Si è concluso oggi presso il Tribunale di Lodi il maxi processo per traffico cuccioli che vedeva inizialmente imputate otto persone: tre imputati sono stati condannati alla pena complessiva di 7 anni di reclusione per i reati di frode nell’esercizio del commercio (ex 515 cp), falso ideologico, maltrattamento e traffico di animali da compagnia.

Rispettivamente, queste le tre condanne:

  • 3 anni e mesi 6 di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici
  • 2 anni di reclusione
  • 1 anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa non menzione

Si tratta di uno dei processi più importanti di questi ultimi anni, nato a seguito di approfondite indagini condotte dall’allora Corpo Forestale dello Stato che hanno portato alla luce un vero malaffare a donno di giovani cuccioli introdotti illegalmente nel nostro Paese. Noi di LAV ci eravamo subito costituiti parte civile nel procedimento.

Una condanna particolarmente importante alla vigilia delle festività di Natale, quando le compravendite di cani e gatti si impennano perché purtroppo gli animali sono ancora considerati oggetti con i quali lucrare, alimentando così il mercato nero.

Ma la vita non si compra: gli animali sono esseri viventi e dietro a molte compravendite possono celarsi criminali senza scrupoli che mettono a rischio la sopravvivenza degli animali.

Per questo chiediamo di preferire sempre l'adozione da un canile!

 
LA STORIA
 

Gli imputati condannati sono stati riconosciuti colpevoli di aver messo in piedi un sodalizio criminoso nel quale apportavano un contributo per introdurre illegalmente cuccioli di cane nel nostro Paese e venderli come italiani, dal noleggio dei mezzi utilizzati per recarsi in Ungheria e Slovenia, alla “naturalizzazione”, alla vendita. I cuccioli importati privi di microchip, di passaporto e di certificazione sanitaria erano stati sottoposti a sevizie e maltrattamenti con trattamenti sanitari inutili e dannosi al fine di mascherarne eventuali patologie e trasportati, in età inferiore a tre mesi, in autoveicoli non autorizzati ammassati scatole di cartone e scatole di plastica senza luce e aria.

Un ruolo di riferimento per l’associazione criminosa lo aveva svolto il medico veterinario, garantendo le procedure di “mascheramento” della reale provenienza dei cuccioli. Il medico veterinario che nel corso dell’udienza preliminare del 5 maggio 2016 aveva patteggiato la pena di anni 1 e mesi 8, nell’ottobre 2017è stato cancellato per radiazione dall’Albo dei Medici veterinari di Milano.

Questo caso è davvero esemplificativo della realtà criminosa che si cela dietro il traffico dei cuccioli, un fenomeno ancora diffuso nel nostro Paese, per contrastare il quale abbiamo  ottenuto una legge ad hoc grazie alla quale sono state possibili importanti condanne. 

Ringraziamo l’avvocato Roberto Rota del foro di Lodi per l’assistenza legale e l’impegno con il quale ha seguito il caso.

 

Foto: Jo-Anne McArthur, We Animals