Home | Notizie | Relazione Italia a UE su uso animali nella sperimentazione

Relazione Italia a UE su uso animali nella sperimentazione

Dalla relazione relativa agli anni 2013-2018, il quadro che ne esce del nostro Paese è lacunoso e sconfortante. L’Italia dovrà inviare una seconda relazione che riguarderà gli anni 2018-2022 entro novembre 2023. LAV, quindi, chiede al Ministro della Salute di attuare un piano di miglioramento.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 12 agosto 2022

Topic


Firma per dire basta alla sperimentazione animale in UE!

Firma Ora

Condividi

Dalla relazione 2013-2018, il quadro che ne esce del nostro Paese è lacunoso e sconfortante.

Ai sensi dell'articolo 54, paragrafo 1, della direttiva 2010/63/UE, che regolamenta l’uso degli animali nella ricerca, gli Stati membri sono tenuti a presentare alla Commissione Europea informazioni sulla sua attuazione ogni 5 anni. Quindi, sono stati pubblicati gli sviluppi e quanto fatto dai vari Paesi dal 2013 al 2018 in merito. Il quadro che ne esce del nostro Paese è lacunoso e sconfortante, non è più possibile accettare che la vita di migliaia di animali senzienti non sia oggetto di un impegno prioritario nel tutelarli e salvarli; pretendiamo una scienza diversa che guardi al futuro con modelli alternativi dimostratisi scientificamente, più rapidi, attendibili, economici ed etici.

Gli aspetti su cui migliorare sono numerosi, dal ruolo svolto dalle autorità competenti; alla condivisione di dati; alle ispezioni di cui ancora troppo poco si sa su come siano eseguite, sul loro esito e sulle misure prese per migliorare la condizione di vita degli animali nelle gabbie; all’autorizzazione dei progetti, che deve essere severamente vagliata visto che il ricorso all’animale è l’ultima strada da intraprendere secondo la legge; alla competenza del personale che giudica il progetto e lavora con gli animali; fino alla reale applicazione dei metodi alternativi.

Infatti, mancano informazioni e giustificazioni nel ricorso agli animali che dovrebbero includere dati sulla ricerca bibliografica, argomentazioni sulla pertinenza della specie scelta, l'uso di metodi statistici appropriati per il calcolo del numero minimo di animali, indicare eventuali collaborazioni con un altro laboratorio al fine di ridurre il numero di animali utilizzati, cosa è stato fatto per ridurre o eliminare la sofferenza/stress provati dagli animali, strategie di allevamento e cura appropriate per gli animali geneticamente modificati con fenotipi sofferenti, o più in generale, informazioni sulle misure messe in atto nel miglioramento delle condizioni di stabulazione durante i progetti.

Queste informazioni sono il minimo che possiamo chiedere di sapere davanti a un muro di gomma che da decenni si cela dietro lo slogan che vende la vivisezione come “un male necessario”.

L’Italia dovrà inviare una seconda trasmissione di dati sull'attuazione della direttiva che riguarderà gli anni 2018-2022 da presentare entro il 10 novembre 2023. LAV, quindi, chiede al Ministro della salute di attuare un piano di miglioramento e di non perdere l’occasione per risollevare la reputazione del nostro Paese che ospita le più antiche università del mondo, ma che resta affossato da modelli di ricerca vecchi oltre un secolo dimostratisi altamente fallimentari macchiandosi di indicibili sofferenze.

I cittadini (sempre più contrari alla sperimentazione animale e diventati consumatori consapevoli) non vogliono più essere complici di questa silenziosa uccisione di massa e chiedono una scienza diversa. Sono, oltre un milione, le persone che hanno aderito alla petizione internazionale per chiedere una strategia concreta di sostituzione degli animali per ragioni etiche e scientifiche a tutela sia delle cavie che della salute umana.


Firma per dire basta alla sperimentazione animale in UE!

Puoi aiutarci nella battaglia contro la vivisezione sin da subito firmando l’iniziativa europea. Ancora oggi infatti centinaia di migliaia di animali subiscono esperimenti, passando la loro intera vita rinchiusi in un laboratorio, vittime della sperimentazione per i cosmetici.

Firma Ora