La Commissione Europea non deve continuare a stanziare sussidi così ingenti per campagne di promozione del consumo di carne e di altri alimenti di origine animale.
La Commissione europea non deve
continuare a stanziare ingenti sussidi per campagne di promozione del consumo
di carne e di altri alimenti di origine animale. Si tratta di un vero e proprio
rubinetto dei
finanziamenti, basta sapere che nei 5 anni tra il 2014 e il 2019, sono
stati assegnati ad allevatori e produttori italiani un totale di quasi 48 milioni di euro per le campagne di
promozione.
Un controsenso innegabile, anche solo considerando i costi ambientali e
sanitari rilevati dallo studio Il costo nascosto del consumo di carne in Italia: impatti ambientali e sanitari (Carissima
Carne). 36 miliardi in un anno, solo in Italia e solo per 4 tipi di
carne.
Nel 2021 la Commissione ha effettuato una consultazione
pubblica sulla politica di promozione [e di finanziamento] dei
prodotti agroalimentari in UE. Più di 7.000 cittadini hanno risposto, con una
grande maggioranza a favore dello STOP
ai finanziamenti.
Anche LAV aveva partecipato, sottolineando come sia urgente e necessario promuovere gli alimenti 100% vegetali e rafforzare le politiche che sostengono la riconversione e la riqualificazione dei segmenti produttivi dannosi per l’ambiente, per la salute e per gli animali.
Per sollecitare la riforma della politica di
promozione dei prodotti agroalimentari, insieme ad altre associazioni, abbiamo firmato oggi una lettera aperta al Commissario UE per l'Agricoltura, Janusz
Wojciechowski, anche per avere informazioni sui lavori in merito alla proposta
di revisione, che deve essere presentata nel corso di questo mandato, come
inizialmente previsto, senza ulteriori ritardi.
Il 2023 è l'ultima opportunità per la Commissione per rispettare gli impegni
presi e tamponare, in senso verde e sostenibile, i disastri causati da sconsiderati
sostegni finanziari nella direzione sbagliata: cambiarla è fondamentale per il
futuro dell’Europa e del Pianeta.