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È entrato in vigore il divieto di importazione di animali selvatici esotici catturati in natura

Un traguardo importante della nostra campagna #aCasaLoro per salvare milioni di animali ogni anno, tutelare la salute pubblica e prevenire epidemie e pandemie.

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Ultimo aggiornamento

martedì 26 settembre 2023

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Stop alla vendita degli animali esotici detenuti in negozi e provenienti da ambiente naturale

Dopo un anno di tempo dal divieto di importazione e dall'entrata in vigore del Decreto Legislativo 135/2022 sul commercio e la detenzione delle specie esotiche, un’importante scadenza sta per scattare dopo un anno di tempo dopo il divieto di importazione.

Da domani, 27 settembre, infatti, le cosiddette “scorte commerciali”, intese come gli animali selvatici ed esotici venduti nei negozi, ma provenienti dall’ambiente selvatico “wild non sono più detenibili e quindi vendibili. 

L’Italia, grazie a una battaglia della nostra associazione che ha avuto come slogan #acasaloro,  è stata tra i primi Paesi, insieme a Olanda, Cipro, Lussemburgo, Belgio a rendere operative queste importanti restrizioni imponendo:

  • efficaci sanzioni amministrative contro chi violerà i divieti di importazione, di vendita e di riproduzione
  • sanzioni penali contro il traffico di specie protette in pericolo di estinzione. 

Abbiamo segnalato quest’importante data alle Autorità di controllo veterinario e di Polizia, così da comprendere meglio come si siano preparate nel corso dell’anno appena trascorso:

  • sulla gestione dei dati riguardanti specie importate,
  • sulla debita tracciabilità
  • sulle nuove disposizioni in tema di identificazione e registrazione degli animali. 

Ci sta profondamente a cuore sapere come il destino di migliaia e di animali, la loro detenzione e commercializzazione sia stata e verrà gestita, in quanto si tratta individui unici ed ognuno di loro ha diritto ad avere una vita dignitosa e non trattati morbosamente come oggetti da collezione.

Abbiamo sempre sostenuto che anche gli animali esotici non debbano essere più commercializzati ma restare nel loro ambiente naturale, lontani da gabbie, teche o terrari. E questo ulteriore atto è un nuovo passo per la fine delle loro sofferenze.

L’attuazione completa del Decreto Legislativo 135 in questione manca però ancora di un importante atto. Prevista dal Decreto Legislativo entro  il 27 marzo scorso, non è ancora stata emanata da parte del Ministero dell’Ambiente  la nuova “lista negativa”  riguardante il divieto di detenzione e riproduzione per gli animali delle specie che, anche se nati in cattività, sono da considerare pericolose dai punti di vista sanitario, dell’incolumità e biologico.

Cosa aspetta il Ministro Pichetto Fratin? La lezione della pandemia di Covid 19 in materia di zoonosi e di rischio di diffusione collegato allo sfruttamento di animali non è stata imparata?

 

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