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L’Europa si esprime: via libera ai termini meat-sounding

Il cambiamento del sistema alimentare non può essere arrestato.

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Ultimo aggiornamento

martedì 15 ottobre 2024

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La sentenza rafforza la nostra battaglia contro la legge 172/2023 del Ministro Lollobrigida

Sembra che i cosiddetti termini meat-sounding tolgano il sonno alla lobby della carne e ai produttori zootecnici, che inesorabilmente provano a bandire nomi di prodotti come “salsiccia” o “bistecca” quando riferiti ad articoli vegetali.

Dopo il tentativo dell’Italia con la legge – inapplicabile – proposta dal Ministro Lollobrigida e promulgata a dicembre 2023, sulla quale ci siamo attivati sin dalla sua proposta come Ddl, riguardo al quale si ricordano l’audizione in cui noi di LAV ci siamo espressi nettamente, presentando il dossier stilato proprio sulle nomenclature meat-sounding e tutta la documentazione prodotta sul tema e pubblicata anche da Senato, e il presidio tenuto davanti al Ministero dell’Agricoltura, ponendo l’accento ancora una volta sull’insensatezza del provvedimento, è ora il caso della Francia.

Ultimativa e definitiva è infatti la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che invalida il provvedimento francese volto a impedire l’uso di parole originariamente proprie delle produzioni di origine animale. Nella sentenza si dichiara che “[…] le informazioni fornite in conformità alle norme dettagliate stabilite dal regolamento n. 1169/2011 (ndr. Regolamento sul diritto all’informazione dei consumatori) tutelino adeguatamente i consumatori […]. Il regolamento stabilisce che uno Stato membro può effettivamente adottare una denominazione legale, che consiste nell'associare un'espressione specifica a un determinato alimento.

La sentenza dà quindi ragione e conferma tutto il valore e la fondatezza della battaglia contro la legge 172/2023, del Ministro Lollobrigida su carne coltivata e meat-sounding, che noi di LAV portiamo instancabilmente avanti in Italia, sottolineando a più riprese quanto essa sia figlia del deliberato favoreggiamento zootecnico e antagonista non solo al progresso ma anche al diritto europeo.

Quanto stabilito dalla Corte di Giustizia significa che  non vi sono (mai stati) impedimenti o restrizioni all’uso di nomi come “burger”, “affettato” o “cotoletta” anche quando si tratta di prodotti del tutto privi di ingredienti di origine animale.

Nella sentenza si specifica anche che gli Stati membri, quindi la Francia come l’Italia, non hanno facoltà di vietare tali terminologie meat-sounding, perché in antagonismo al diritto dell’Unione.

Una ribattuta che avvalora l’incostituzionalità della legge 172/2023, che non ha peraltro rispettato la procedura TRIS ed è ora sotto analisi europea. La natura illegittima del provvedimento è anche ulteriormente dimostrata dal fatto che il Ministro avrebbe dovuto pubblicare, entro 60 giorni dalla promulgazione della legge, i decreti attuativi per far sì che il veto sui termini meat-sounding entrasse in vigore, cosa mai avvenuta, probabilmente anche perché ben conscio che sarebbero stati impugnati in primis da LAV e dai produttori di Unionfood, anch’essi attivamente opposti e direttamente danneggiati dal provvedimento.

Noi di LAV abbiamo anche fatto richiesta alla Commissione Europea perché apra una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sul provvedimento Lollobrigida, richiesta che è stata presa in carico dalla Commissione che la sta valutando.

Questa vicenda, oltre a dare un’ulteriore e finale riconferma che l’utilizzo di termini meat-sounding per prodotti vegetali è totalmente legittimo, legale e non può essere vietato, dimostra la paura di lobby e produttori zootecnici davanti all’inesorabile trasformazione del sistema alimentare.

Si è certamente ancora lontani dal raggiungimento di un sistema in cui gli animali non siano più sfruttati, ma l’incremento delle persone che scelgono di mangiare vegetale (in Italia quasi il 10% dei cittadini è vegetariano o vegano – Eurispes 2024) e l’aumento di produzioni e consumi di prodotti plant-based, unitamente a questa sentenza, dimostrano che si sta procedendo nella giusta direzione.