Il 13 settembre all’Università di Milano-Bicocca, con un intervento a sostegno dei progetti finanziati dai fondi ministeriali per i metodi animal-free.
Si è conclusa laa sessione straordinaria, in apertura del Convegno annuale organizzato dal Centro3R, che si occupa da anni dello sviluppo di modelli alternativi alla sperimentazione animali, presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.
All’evento erano presenti studenti, ricercatori e docenti da tutta Italia e rappresentanti istituzionali, tra cui il Dott. Pierdavide Lecchini, Direttore Generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, e la Dott.ssa Silvia Dotti del Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, come indicato dal Ministero della Salute.
LAV ha partecipato con gli interventi di Michela Kuan e Valeria Albanese, responsabili per LAV dell’area Ricerca Senza Animali, e con la presentazione di un dossier di approfondimento dei progetti di ricerca sostitutivi alla sperimentazione animale finanziati in Italia nel triennio 2020-2022 dai fondi pubblici. Il fondo prevedeva lo stanziamento di 6 milioni di euro per il triennio, di cui i primi 2 sono andati persi per una mancata firma al decreto spesa, riducendo il fondo a soli 1.6 milioni di euro per il 2021 e 2022.
Contestualmente alla divulgazione degli importanti risultati scientifici ottenuti dai suddetti progetti, LAV ha fatto espressa richiesta a Governo e Parlamento che vengano nuovamente istituti nella prossima Legge di Bilancio dei fondi da destinare ai metodi animal-free, fondamentali per un avanzamento di una ricerca all’avanguardia e a tutela non solo degli animali ancora rinchiusi in centinaia di laboratori italiani.
Il numero di animali utilizzati nei laboratori di ricerca italiani è ancora altissimo, con oltre 450 mila animali sfruttati nel 2020. L’Italia si colloca ai primi posti a livello europeo per numero di cani e scimmie utilizzate - più di 1000 in un solo anno - un primato che non ci rende merito all’interno di un contesto europeo in cui si stanno investendo ingenti quantità di denaro e risorse in metodi innovativi ed etici.
L’Olanda, ad esempio, ha recentemente previsto lo stanziamento di 125 milioni di euro per la costruzione di un polo di ricerca innovativo e senza sofferenza animale. E ancora, la stessa Commissione europea che ha investito 25 milioni di euro per supportare la sostituzione dei test più dolorosi che venivano fatti agli animali, anche in considerazione della scarsa affidabilità nella traslazione dei dati dall’animale all’uomo.
Nel corso del Convegno, LAV ha infine consegnato un attestato di merito alle professoresse Anna Maria Bassi e Sonia Scarfì rispettivamente del Dipartimento di Medicina Sperimentale e del Dipartimento di Scienze della terra, dell'ambiente e della vita dell’Università degli studi di Genova per le grandi potenzialità del progetto che stanno portando avanti grazie ai fondi ministeriali: la loro ricerca human-based promuoverà lo studio degli effetti di sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene su tessuti alveolari umani riprodotti in 3D, contribuendo all’identificazione di una cura finalmente efficace nei confronti di patologie respiratorie ormai diffusissime. Nonostante decenni di sperimentazione animale, il cancro ai polmoni è purtroppo quello che ancora oggi causa il maggior numero di vittime in Italia e nel mondo.
Noi di LAV continueremo a supportare la scienza, e i ricercatori, che hanno il coraggio e la volontà di investire in una ricerca innovativa ed efficace, in grado di contribuire positivamente al progresso della scienza, senza causare danni ad alcun essere vivente e rispondendo alle norme richieste dalle leggi internazionali. Ci auguriamo che il Ministero della Salute possa fare lo stesso, garantendo un supporto economico costante e consistente alla ricerca animal-free, in linea con altri paesi europei