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Didattica cruelty free: le scuole possono dire NO alle esercitazioni con animali

Da oggi sarà possibile sottoscrivere l'impegno a non utilizzare animali, o parti di essi.

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mercoledì 16 aprile 2025

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Ricerca senza animali

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Vogliamo una didattica che guarda al futuro

Dal 1993 è in vigore la legge sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale e dal 2014 è proibito fare didattica con animali vivi a scuola, ma c'è ancora chi , nonostante una nota del Ministero dell'Istruzione del 2008 che lo sconsiglia fortemente, continua a usare parti di animali per le esercitazioni, invece di usare metodi alternativi efficaci e disponibili.

In questo quadro noi di LAV invitaiamole scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, a collaborare siglando un accordo per una didattica scientifica e rispettosa, priva di sfruttamento animale.


UN ACCORDO CHE IMPEGNA A NON USARE ANIMALI
Da oggi sarà possibile sottoscrivere con la nostra associazione l'impegno a non utilizzare animali, o parti di essi, nelle esercitazioni in classe promuovendo, invece, un modello di insegnamento basato su metodi animal-free.

Nonostante l'uccisione di animali per fini didattici sia severamente vietata per legge e il ricorso a carcasse, organi o altre parti di animali fortemente sconsigliato dal Ministero dell'Istruzione ancora oggi assistiamo a episodi di esercitazioni in aula con bambini e ragazzi a cui vengono mostrate persino dissezioni, eventi che possono turbare e che veicolano un approccio scientifico anacronistico e fuorviante, vincolato al modello animale del secolo scorso oltre a rappresentare un potenziale pericolo igienico-sanitario. Michela Kuan, responsabile scientifica Ricerca Senza Animali LAV

Ora, le scuole possono esprimere una chiara posizione sull'uso di animali per la didattica sottoscrivendo l'accordo e ricevendo pieno supporto per trovare alternative che possano formare adeguatamente gli studenti anche in vista delle scelte universitarie sia in medicina umana che veterinaria.

Ricordiamo che in Italia, grazie alla nostra associazione, dal 1993 è possibile fare obiezione di coscienza alla sperimentazione animale (L.413/93) anche durante gli studi universitari, un diritto troppo spesso silente nel resto d'Europa.

Esistono metodi alternativi, ampiamente disponibili sul mercato, economici, predittivi, che offrono risorse per lo studio dell'anatomia, fisiologia, biochimica e altre discipline, validi sia dal punto di vista scientifico che pedagogico. Il progresso etico, le normative e le direttive in materia di educazione civica pongono un'attenzione crescente al rispetto degli animali nelle scuole, basti pensare alle recentissime Linee guida sull'insegnamento dell'educazione civica che includono la tutela degli animali tra gli obiettivi formativi. Giacomo Bottinelli, responsabile Ufficio A Scuola con LAV,

Auspichiamo che molti Istituti possano aderire a questa iniziativa nel pieno rispetto di una cultura che rifiuta la crudeltà sugli animali e promuove l'avanguardia scientifica.

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