La sesta revisione del rapporto IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, il maggiore organo scientifico a livello globale sul clima – pubblicata ieri, sottolinea sempre di più l’urgenza di apportare significativi cambiamenti a livello globale per garantire un futuro al Pianeta.
Già nel 2018 IPCC aveva avvertito che la sfida al cambiamento climatico si stava facendo via via più dura, oggi questa sfida è diventata ancora più grande e ogni aumento della temperatura mondiale comporta una rapida escalation dei rischi per la salute umana e degli ecosistemi.
Il sesto rapporto indica che dovranno presto esserci radicali cambiamenti nel settore alimentare, nell'elettricità, nei trasporti, nell'industria, e nell'uso del suolo per ridurre le emissioni di gas serra e contenere i danni del cambiamento climatico.
Alla luce di questi risultati, la transizione alimentare si riconferma come uno dei pilastri tramite cui intervenire sia sulle emissioni che sullo sfruttamento di suolo e di preziose risorse e può infatti portare a una riduzione del 40-70% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050.
Attualmente però gli ambienti alimentari spingono in gran parte verso opzioni malsane e non sostenibili, per questo LAV, come parte della coalizione tra Eurogroup for Animals, BEUC (European Consumer Organization) ed EPHA (European Public Health Alliance) sarà impegnata nella campagna "Put Change on the Menu ", lanciata proprio in occasione dell’uscita dell’ultimo Rapporto IPCC, per portare in primo piano il dibattito e far sì che gli ambienti alimentari rientrino nella strategia europea “Farm to Fork”.
A
questo proposito, la Commissione europea a settembre voterà un nuovo quadro
legislativo per introdurre definizioni, obiettivi di sostenibilità e principi
per garantire che la legislazione europea esistente e futura in materia di
alimentazione contribuisca in modo coerente all'obiettivo di un sistema
alimentare sostenibile che operi entro i confini del Pianeta.
Gli ambienti alimentari sono l'insieme dei contesti fisici, economici, politici e socioculturali in cui i consumatori si muovono e prendono decisioni in merito all'acquisto, alla preparazione e al consumo di diverse tipologie di prodotti alimentari.
Con “Put Change on the Menu” si vuole sollecitare un’azione perché gli alimenti completamente vegetali siano i più pubblicizzati e promossi, siano più accessibili a tutti e, soprattutto, vengano resi tali istituendo nuovi requisiti minimi di legge.
Già nella ricerca I costi nascosti del consumo di carne (“Carissima Carne”), commissionata da LAV, erano stati evidenziati gli impatti disastrosi del settore zootecnico, non solo sulle vite di milioni di animali, ma anche sul clima, sugli ecosistemi e sulla nostra salute.
Il rapporto IPCC parla chiaro: è ora di cambiare i nostri sistemi produttivi, di commercio e il nostro approccio all’alimentazione, per poter contenere le conseguenze del cambiamento climatico. L’unico modo per rendere effettivo questo cambio è aumentando la preferenza per un’alimentazione 100% vegetale, sia a livello individuale che a livello istituzionale, con leggi e direttive specifiche che assicurino il progresso della transizione alimentare.