Tra giugno e luglio 2021 il team investigativo LAV ha documentato le tre principali fiere di animali esotici in Italia, rivelando una realtà “fuori controllo”, con drammatiche ripercussioni su migliaia di animali e concreti rischi sanitari per la collettività.
Il commercio e la detenzione di animali esotici in Italia, infatti, sono fenomeni tanto diffusi quanto poco noti al grande pubblico. Eppure si stima che siano milioni gli animali trafficati ogni anno nel nostro Paese, tra esercizi commerciali “autorizzati”, fiere, commercio online e scambi tra privati.
In particolare, le fiere sono i luoghi “caldi” di questi traffici. Un mondo parallelo dove il problema si rivela in tutta la sua portata: un enorme crocevia di scambi scarsamente regolati, equivalente italiano dei “wet market” asiatici dove animali vivi vengono manipolati da allevatori, commercianti e pubblico, con conseguenti gravi rischi sanitari in termini di potenziale diffusione di zoonosi.
Le attività investigative hanno interessato, per oltre un mese, gli eventi I Love Reptiles a Fiano Romano (RM), Reptiles Day a Longarone (BL), ed Esotika Pet ad Arezzo, dimostrando che le evidenze raccolte non rappresentano casi isolati ma sono elementi costanti nelle maggiori fiere italiane.
Gli animali esotici scambiati nelle fiere vengono considerati alla stregua di oggetti da collezione: le immagini raccolte documentano animali stressati e sofferenti, comportamenti stereotipati, in alcuni casi persino individui visibilmente malati, o morenti. Le esigenze delle specie commerciate e il loro rapporto con la natura qui sono totalmente stravolti: animali che in natura mai potrebbero avere alcun rapporto tra di loro, sono invece a stretto contatto, ammassati e costretti all’interno di teche o vaschette di plastica. Diversi di questi viaggiano per centinaia di chilometri, provenienti da paesi come Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria.
Alla questione della sofferenza inflitta agli animali, si aggiunge quella dei potenziali rischi per la salute umana: rischi diretti, legati alla natura delle specie esposte, spesso pericolose perché velenose, eppure commercializzabili e raramente oggetto di controlli puntuali, e rischi indiretti, ovvero quelli zoonotici. I video mostrano ripetuti contatti diretti del pubblico con gli animali, persone, persino bambini, che manipolano, toccano, addirittura baciano, gli animali.
Dalle evidenze raccolte dalla squadra investigativa LAV, le fiere di esotici in Italia appaiono come un’enorme “zona grigia” che muove milioni di animali, e di euro, ogni anno, con dubbi profili in materia fiscale e non accompagnati dalle corrette informazioni sugli animali venduti.
Il quadro ritrae un sistema opaco e fuori controllo, in cui la riproduzione degli animali avviene in modo pressoché indiscriminato, gestita da operatori inquadrati come “commercianti”, talvolta persino da privati, e in cui le “garanzie” offerte dai venditori si basano sulla parola o sul nome che si sono fatti, soprattutto via internet. In alcuni filmati si sente persino uno dei maggiori allevatori di rettili in Italia ammettere di gestire un allevamento “riconosciuto ma non normato”, invitando un aspirante allevatore ad usare un escamotage per allevare e vendere animali esotici, che gli assicuri anche meno imposte da pagare.
“Con questa investigazione abbiamo voluto portare alla luce un fenomeno gravissimo e per lo più ignorato, che investe il nostro Paese e comporta la sofferenza e la morte di centinaia di migliaia di animali, oltre a rischi inaccettabili per i cittadini, specie alla luce della pandemia da Covid-19, e della lezione che ci consegnato rispetto al nostro rapporto con la natura e gli animali”, dichiara Andrea Casini, Responsabile LAV area Animali Esotici.
“I mercati di fauna selvatica ed esotica comportano rischi disparati. Mettono insieme animali provenienti da luoghi e con stati di salute estremamente dubbi, ponendoli in condizioni altamente stressanti... tutto questo costituisce un perfetto terreno di coltura per malattie e pandemie – dichiara Clifford Warwick, ricercatore dell’Emergent Disease Foundation ed esperto di fama internazionale, e ammonisce - Sul piano pratico e su quello politico, l’unica soluzione per evitare la diffusione di epidemie e pandemie legate al commercio di animali esotici e selvatici, è il divieto. Questi mercati vanno semplicemente vietati”.
In Italia esiste già una Legge – la Legge-delega n. 53 approvata dal Parlamento lo scorso aprile – che impegna il Governo a dare attuazione al divieto di commercio, detenzione e riproduzione di animali esotici e selvatici, entro maggio 2022.
Unisciti al nostro appello al Ministro della Salute, Speranza, al Ministro della Transizione Ecologica, Cingolani e al Sottosegretario agli Affari Europei, Amendola, affinché il divieto venga presto reso effettivo, a tutela degli animali, dell’ambiente e della salute pubblica.