Mucche utilizzate per produrre latte e vitelli, costrette a vivere immerse nelle loro deiezioni. Ora vivono la loro rinascita. Al sicuro.
È stata una corsa contro il tempo quella di LAV Verona con il supporto della Sede nazionale per trovare una sistemazione alle 47 bovine sequestrate da un allevamento da latte che le deteneva in condizioni terribili. Una storia di impegno per evitare l’abbattimento di questi animali, già tanto maltrattati, per un lieto fine di rinascita.
LAV si è attivata con un'operazione di recupero e messa in salvo di grandi dimensioni, scaturita da una segnalazione di maltrattamento pervenuta al nostro sportello di Verona.
LAV Verona ha infatti attivo lo sportello contro i maltrattamenti sugli animali e LAV, in qualità di persona offesa dai reati in danno agli animali coinvolti, ha collaborato con la Procura di Verona per individuare soluzioni che permettessero di portare in salvo gli animali il più in fretta possibile.
La situazione era tutt’altro che semplice, viste da un lato le condizioni in cui versavano gli animali, ancora presso la stalla degli orrori in attesa di essere spostati, e dall’altro lato la difficoltà di reperire adottanti o strutture idonee ad ospitare un numero tale di bovini.
Le attività di ricerca di adozioni, stalli e strutture adeguate non sono state semplici ed hanno visto il quotidiano impegno della sede di LAV Verona, sia sul posto, al fine di monitorare le condizioni degli animali nell’allevamento, sia nella frenetica ricerca, con il supporto della sede nazionale, di soluzioni adatte dove trasferire le povere mucche.
Molti tra i rifugi contattati non avevano disponibilità, ed inizialmente è stato anche bloccato il trasferimento di 4 mucche che sembravano destinate ad un agriturismo in Trentino, vista la grande severità della normativa riguardante i requisiti sanitari per la movimentazione di bovini verso la Regione.
Un privato, contatto di LAV Verona, ha da subito manifestato la volontà di adottare una delle bovine, ed ora, già da qualche mese, l’animale è in ripresa e può godere di una vita rispettosa delle sue caratteristiche.
Un’altra bovina è andata in stallo temporaneo presso un’altra struttura di un privato che si è reso disponibile.
Il rifugio Ippoasi di Marina di Pisa ha accolto una delle vitelle, che si sta riprendendo dai traumi subiti.
Dieci tra vacche e manzette sono in stallo temporaneo a carico della Sede nazionale in un luogo adatto in provincia di Rieti, dove sono seguite dalle cure del medico veterinario cui sono state affidate.
LAV Prato con il supporto della sede nazionale, si è resa disponibile per sistemare una struttura idonea ad accogliere almeno 6 di questi animali. E così è avvenuto: fatti i lavori richiesti dalla Azienda USL, aperto il codice stalla e creato un nuovo rifugio LAV per erbivori che, al momento, ospita i 6 animali.
Purtroppo, non siamo arrivati in tempo per una povera bovina, che ha dovuto essere abbattuta il giorno prima del trasferimento per decisione del medico veterinario consulente tecnico del custode giudiziario, perché ormai irrimediabilmente compromessa, ma vogliamo credere che questo risultato sia anche per lei e per tutti gli animali che non riusciamo a raggiungere.
Sono tanti, ce ne sono e ce ne saranno ancora tanti, perché i numeri di animali allevati è tale che è impossibile salvarli tutti.
Salvarne alcuni non significa risolvere i problemi di tutti, ma vuol dire fare il possibile, perché ognuno di loro è un singolo individuo e come tale ha un grandissimo valore.
Vedere un allevamento vuoto e saperlo tale perché gli animali sono stati portati tutti non al macello, ma verso una nuova vita, è l’immagine che vorremmo vedere sempre più spesso e per questo LAV si batte in più sedi ed a più livelli per migliorare le condizioni di ogni animale allevato.
Da molti anni, denunciamo le gravi problematiche del sistema zootecnico attraverso una presenza costante sul territorio, rilevando situazioni di maltrattamenti sensibilizzando ad un’alimentazione vegana e avanzando proposte di legge per garantire agli animali maggiori tutele e collaborando con altre associazioni in coalizione, per dare voce agli animali anche a livello europeo.
Proprio a livello europeo vi sono stati importanti passi avanti, determinanti per gli impegni futuri anche in ambito nazionale.
La Commissione UE è impegnata nell’ambito della strategia Farm to Fork a una revisione della normativa europea per aggiornare le norme dell'UE in materia di benessere degli animali allevati, al fine di valorizzare il contributo delle recenti analisi scientifiche, ampliarne la portata e renderle più semplici da applicare, migliorando così in generale la tutela degli animali nell'UE.
LAV è costantemente impegnata affinché l’UE assuma il ruolo di capofila di una transizione necessaria verso standard di tutela maggiori, sostenendo una riforma normativa che vada oltre il concetto di “limitare la sofferenza” e promuova attivamente uno stato positivo di salute psico-fisica degli animali.
Innalzare gli standard di tutela per gli animali è un passo avanti, ma sicuramente non l’obiettivo finale di LAV: migliorare le condizioni degli animali è, infatti, solo il primo passo per porre fine allo sfruttamento di tutti gli esseri senzienti per cui LAV si batte da sempre ogni giorno e continuerà a farlo.