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L'informazione faziosa sulla scelta alimentare vegan danneggia tutti

L'influencer "vegana" Zhanna Samsonova trasformata in un patetico, fuorviante e sfrontato click bait. 

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Ultimo aggiornamento

venerdì 04 agosto 2023

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Una bilanciata alimentazione vegetale porta benefici a salute e clima: è innegabile

La notizia dell’influencer russa Zhanna Samsonova, venuta a mancare mentre si trovava in Sri Lanka lo scorso 21 luglio, si è rapidamente diffusa anche in Italia, provocando una serie di articoli che hanno colto l’occasione per inutilmente screditare l’alimentazione vegetale, pur di guadagnare un paio di click in più.

“Dieta vegana, influencer muore "di fame" a 40 anni” 
“Influencer vegana muore a 39 anni, seguiva 'dieta estrema'”
“Influencer vegana muore di fame in Thailandia”

Questi alcuni dei titoli che famose testate giornalistiche hanno sfruttato per fare notizia, tuttavia la causa della morte di Zhanna non è ancora stata accertata, anche se l’ospedale in cui pochi giorni fa era stata visitata aveva ha affermato che la donna potrebbe essere stata affetta da un’infezione simile al colera.

Non è però rilevante se effettivamente avesse contratto un’infezione, o se ci fossero altri fattori, perché non è compito dei giornalisti fare ipotesi variopinte sulle cause di un decesso, ma soprattutto, anche dovesse emergere che la causa principale della morte della donna è stato il suo modo di alimentarsi, risulterebbe ovvio che l’alimentazione da lei seguita non era bilanciata – difatti pare si nutrisse solo di frutta e semi - e un caso isolato non rappresenta uno standard.

Quello che è invece rilevante mettere in luce è la strumentalizzazione spettacolarizzata di una morte, con l’obiettivo, un’ennesima volta, di delegittimare l’alimentazione vegana. Un dato contestuale, la sua alimentazione, che è stato reso un elemento chiave della vicenda, tramite titoli sensazionali in perfetto stile click-bait.

I casi di decesso per malnutrizione, per anoressia o ortoressia, per esempio, non sono isolati, tuttavia un titolo che metta al centro della discussione l’alimentazione onnivora, implicando che sia la causa della morte, deve ancora essere pubblicato, perché quando le cause sono altre l’alimentazione seguita non è il dato centrale.

Al contrario, tuttavia, quando l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nella scomparsa di una persona, come ad esempio tutti i casi di complicazioni sanitarie dovute al consumo di carne e latticini, e dovrebbe venire sottolineata la correlazione, la stampa ha preferito ignorare la questione.

Ma perché questa narrativa dell’alimentazione vegetale è pericolosa e un deliberato attacco a una scelta sana, rispettosa degli animali e che anche gli istituti scientifici e enti come l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) continuano ad indicare come preferenziale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico?

Perché implica che vegan sia sinonimo di malsano, di una “dieta” non bilanciata che può portare a conseguenze fatali. Alcuni dei commenti ai post di , di cattivo gusto per altro, sono strumentali, nell’avvalorare l’associazione vegano-nocivo.

“È MORTA! Spero che questo faccia capire che l'alimentazione è fondamentale ed essere crudisti, vegani, vegetariani o altro non è salutare per il proprio organismo”.

Il deliberato sfruttamento della tragedia per attaccare l’alimentazione vegana sarebbe quasi patetico, se le correlazioni tra aumentato rischio di contrarre alcune malattie cardio-vascolari e oncologiche ed il consumo di alimenti di derivazione animale non fossero state confermato più volte (anche dalla ricerca Carissima Carne )

Al contrario, è stato invece riscontrato che un’alimentazione plant-based generalmente riduce il rischio di sviluppare malattie croniche degenerative, come per esempio la sindrome metabolica (G. Marrone et al, 2021 - https://www.mdpi.com/2072-6643/13/3/817).

Inoltre, è del 2016 la pubblicazione del Ministero della Salute, in cui si conferma che nutrirsi unicamente di cibi vegetali è totalmente sicuro, purché si mangi in modo bilanciato, fattore comune anche con l’alimentazione onnivora.

La transizione alimentare non sarà fermata da articoli di giornale faziosi e immorali, Bloomberg solo pochi giorni fa ha infatti pubblicato il risultato di una ricerca di mercato sulle alternative vegetali alla carne che dimostra come il mercato della “carne” di origine vegetale varrà 14,27 miliardi di dollari a livello globale entro il 2030, con un tasso di crescita del 13,34%.