Il contatto tra un orso e un uomo avvenuto venerdì 30 maggio nei boschi di Zambana Vecchia (Trento), è l’ennesima conferma che i cittadini non hanno ricevuto l’adeguata informazione su come comportarsi in casi del genere.
Un evento come questo si sarebbe certamente potuto evitare, se l’uomo avesse messo in pratica le misure preventive delle quali, evidentemente, non era a conoscenza. E’ proprio su tali misure preventive che la Provincia, prima responsabile del progetto di reinserimento dell’orso in Trentino, è chiamata a garantire la corretta diffusione tra la popolazione ed i turisti, colmando le lacune esistenti.
“Riscontriamo con favore l’affermazione della Provincia che non intende procedere alla cattura dell’orso non sarà quindi un nuovo caso Daniza: la mamma orsa catturata lo scorso settembre ma non sopravvissuta all’anestetico. Come per questo orso ora non si ravvisa alcuna necessità di cattura, è evidente che anche Daniza non andava catturata evitando così la sua uccisione. Le tante proteste e le azioni legali intentante per difendere Daniza, ci auguriamo possano almeno far maturare un autentico rispetto per la fauna selvatica e per l’ambiente”.
“E’ necessario prendere atto che, sulla questione orsi e in particolare sulle misure preventive di convivenza con l’uomo, la stessa Amministrazione provinciale continua ad essere del tutto assente, lasciando così ampi spazi ed argomentazioni a quei politici che invocano soluzioni “da far-west”.Alla luce di quanto accaduto, non è più possibile pensare che la questione orsi possa essere amministrata sempre con soluzioni ex-post che cercano di porre rimedio a fatti già accaduti, è tempo di programmare una capillare campagna informativa rivolta a cittadini e turisti, una campagna che trasmetta le necessarie informazioni per una corretta convivenza con i plantigradi e che solo la provincia di Trento ha i mezzi e le possibilità di attuare”.
Riaffermiamo la completa disponibilità per confrontarci con i rappresentanti istituzionali e per coinvolgere le maggiori associazioni mondiali di tutela degli orsi, proprio allo scopo di individuare il miglior percorso possibile che porti ad un futuro di tranquilla convivenza con gli orsi trentini.
Claudia Squadroni