Gli incendi in Sardegna hanno causato danni ambientali ingentissimi. Hanno cancellato intere popolazioni di animali selvatici, distrutto gli habitat che davano loro ospitalità, cibo e rifugio. Una catastrofe testimoniata dai nostri volontari, che sono presenti sull’isola dal 27 luglio per soccorrere i tanti animali selvatici e familiari rimasti feriti e bisognosi di assistenza.
A questo quadro già di per sé drammatico per gli animali selvatici, fra meno di un mese si aggiungerà anche l’apertura della nuova stagione di caccia: ancora morte e sofferenza per milioni di animali selvatici, resi più vulnerabili dai devastanti incendi.
Per questo abbiamo inviato una lettera al Presidente Solinas chiedendo la cancellazione della prossima stagione di caccia.
Gli incendi hanno colpito gli animali selvatici nella delicatissima fase post riproduttiva, quando i piccoli sono ancora accompagnati dai genitori dai quali apprendono come procurarsi il cibo, difendersi dai predatori, costruire una tana. Gli effetti negativi di questa catastrofe ambientale si protrarranno quindi per anni, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle specie nelle aree colpite dagli incendi e in quelle limitrofe.
Né è testimonianza il cucciolo di cinghiale che abbiamo salvato in queste ultime ore, rimasto orfano di mamma e affidato alle cure veterinarie della Clinica Duemari di Oristano. Come lui anche due leprotti senza mamma, una civetta una piccola volpe dai polpastrelli completamente ustionati. Sono animali-simbolo di una catastrofe i cui effetti si faranno sentire molto a lungo, ben oltre la prima fase di emergenza, che sta volgendo al termine.