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Studio conferma che gli imballaggi in bioplastica soddisfano i requisiti di compostaggio

L’aggiunta di imballaggi compostabili certificati ha avuto addirittura un effetto positivo sulla resa del compostaggio.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 07 agosto 2023

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L'industria degli imballaggi sta affrontando una sfida cruciale nel trovare soluzioni sostenibili per ridurre l'impatto ambientale dei suoi prodotti. In questo contesto, un recente studio condotto dal centro ricerche francese Chair CoPack, con la collaborazione di AgroParisTech e dell’Università di Montpellier, ha dimostrato che gli imballaggi in bioplastica soddisfano pienamente i requisiti definiti dagli standard internazionali: non solo durante il processo essi si degradano completamente, senza lasciare tracce di residui o sostanze tossiche, ma l’aggiunta di imballaggi compostabili certificati nei sistemi di compostaggio ha avuto un effetto positivo sulla resa dell’output finale.

Aziende come Novamont, che ha fornito il materiale per lo studio, stanno giocando un ruolo chiave nello sviluppo di polimeri che soddisfino i requisiti di compostaggio stabiliti dalle norme internazionali. Infatti grazie a soluzioni come Mater-Bi, l’innovativa e versatile bioplastica creata dall’azienda di Novara, è possibile ridurre l'impatto ambientale dei materiali di imballaggio e promuovere l'adozione di pratiche più sostenibili nell'intera industria.

Il successo del compostaggio degli imballaggi in bioplastica conferma le opportunità che possono derivare da una gestione dei rifiuti pensata in ottica circolare: un compost di qualità offre molteplici vantaggi, in primis la rigenerazione del suolo. Questo non solo contribuisce a ridurre la dipendenza dalle risorse fossili, ma promuove anche uno sviluppo sostenibile a lungo termine.