Home | Notizie | Green Hill: depositate motivazioni della sentenza. Il rispetto dell'etologia prima degli interessi economici

Green Hill: depositate motivazioni della sentenza. Il rispetto dell'etologia prima degli interessi economici

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 23 marzo 2015

Condividi

68 pagine di motivazioni, depositate oggi dal Tribunale di Brescia, incastonano la penale responsabilità della dirigenza di Green Hill – l’allevamento bresciano di cani beagle destinati alla sperimentazione, di proprietà della multinazionale americana Marshall - alle accuse di maltrattamento di 3000 cani e di uccisione non necessitata di 44 beagle.

Il 23 gennaio 2015, infatti, tre dei quattro imputati sono stati condannati dal Giudice Roberto Gurini a complessivi 4 anni di reclusione per i reati di maltrattamento e uccisione di animali: Renzo Graziosi, veterinario dell'allevamento e Ghislane Rondot, co-gestore di “Green Hill 2001” sono stati entrambi condannati a 1 anno e 6 mesi, Roberto Bravi, direttore dell'allevamento è stato condannato a un anno di reclusione e al risarcimento delle spese. Prevista anche la sospensione dalle attività professionale di allevamento per due anni e la confisca dei cani. 

 

Tra gli aspetti più rilevanti della motivazione della sentenza, la LAV sottolinea che:

  • più volte il Giudice Gurini definisce i testi e le prove della difesa “inattendibili”, “non convincenti”, “smentite”.
  • Le cure per i beagle erano “inadeguate, siccome non tempestive, inefficaci e di breve durata”.
  • Le soppressioni “appaiono davvero arbitrarie e prive di valida giustificazione”, “erano la prassi”.
  • “Le prove dimostrano con assoluta certezza il non uso del preanestetico per disposizione della stessa Marshall”. 
  • La non apposizione dei microchip e la marchiatura con tatuaggio viene definita dal Giudice “più vetusta e dolorosa pratica” e quindi un maltrattamento.
  • “L’attività di sorveglianza era oltremodo discontinua e inadeguata”.
  • “Le argomentazioni e le prove del PM sono finanche sovrabbondanti”.
  • Dopo il sequestro, in riferimento ai cani dati in custodia giudiziaria, il Giudice afferma che si è registrata una “netta riduzione di mortalità conseguente all’impegno congiunto di veterinari e associazioni intervenute in loco”.
  • Riguardo all’Asl: il Giudice definisce “inaffidabili gli accertamenti dei veterinari pubblici e i relativi 67 sopralluoghi”.
  • “Gli accertamenti svolti dal Dott. Silini (Asl) sono certamente da escludere tra le fonti degne di credibilità”.
  • Riguardo alla dott.ssa Giachini (Asl) “le confidenze tra lei ed i vertici di Green Hill pongono in serio dubbio le sue dichiarazioni” e “gli esiti degli accertamenti da lei svolti sono minati (ancora una volta) da un grave difetto: i sopralluoghi erano preannunciati a Green Hill anche se in taluni casi eseguiti da organi terzi”.

COMUNICATO STAMPA