Con una delegazione di sostenitori ieri siamo tornati sull’isola-carcere di Gorgona, per testimoniare e raccontare il lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi.
Fortemente voluto dall’associazione e reso possibile da un Protocollo di Intesa che la vede protagonista insieme a Comune di Livorno e Casa Circondariale, il Progetto “Gorgona, isola dei diritti umani e animali” è stato varato nel gennaio 2020: oggi tutti gli animali dell’isola sono salvi e nessuno di loro verrà più sfruttato né ucciso per la produzione zootecnica.
Le novità del Progetto "Gorgona"
- in questi mesi il macello e il caseificio presenti sull’isola sono stati finalmente smantellati, a sottolineare ulteriormente che nessun animale potrà più venire ucciso o sfruttato a Gorgona. Abbiamo acquistato le relative strumentazioni a seguito dell’avviso pubblico per la cessione delle attrezzature dismesse, con una base d’asta di 21.400 € per l’acquisto, affinché non siano più impiegate come strumento di morte e sfruttamento animale, a Gorgona né altrove.
- Grazie al nostro contributo, che ha sostenenuto la fornitura di cibo per gli animali sull’isola, il carcere ha potuto – col risparmio ottenuto - far lavorare in questi mesi tutti i detenuti presenti a Gorgona. LAV ha quindi prodotto un impatto sociale anche per la popolazione detenuta, e non solo per gli animali.
- Inoltre, LAV si è proposta alla Casa Circondariale per finanziare dei progetti lavorativi per uno o più detenuti, da impiegare nella cura degli animali e nelle attività realizzate dall’Università, attraverso la relazione uomo-animale. Tale iniziativa permetterà inoltre ad alcuni di loro di acquisire competenze professionali che potranno essere spese nel mondo del lavoro, al termine del periodo di detenzione.
- Infine, auspichiamo di poter riprendere al più presto le operazioni di trasferimento degli animali in sovrannumero sull’isola, attività per le quali è necessaria l’attività della motonave Urgon della Polizia Penitenziaria, da tempo in riparazione, annunciata ora per l’autunno prossimo e che consentirà il loro spostamento in sicurezza verso le nuove sistemazioni che stiamo identificando per loro.
Comunicato stampa
L'SOLA DEI DIRITTI
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