“La coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali che crea un equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni”: così il dizionario, interrogato sul termine “biodiversità”.
Un equilibrio importantissimo, tanto da meritare una Giornata mondiale, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si celebra il 22 maggio.
Una biodiversità che è, purtroppo, in continuo pericolo, con un milione di specie a rischio di estinzione, tra animali e piante.
Se la tutela della biodiversità è oramai riconosciuta come una priorità, è perché attraverso la protezione degli habitat si realizza la conservazione dell’ambiente che potrà fornire le risorse necessarie alle generazioni future. Ma sono gli stessi comportamenti e le attività umane a rappresentare le più grandi minacce nei confronti della biodiversità.
Ognuno di noi, ogni giorno, può scegliere se tutelare la biodiversità oppure minacciarla con attività scellerate. Come la caccia che ogni anno comporta lo sterminio di animali selvatici per il malsano divertimento di una risicata minoranza di persone. Milioni di uccelli migratori, fondamentali per gli equilibri faunistici di interi continenti, vengono uccisi, mentre altri milioni di fagiani e lepri vengono allevati con il solo scopo di essere immessi sul territorio per poi venire uccisi. Mentre a corollario della strage di animali ci sono le migliaia di tonnellate di piombo sversate nell’ambiente che entrano così nel ciclo alimentare di animali e umani.
Mai come nell’ultimo anno, però, avremmo dovuto capire quanto sia importante la biodiversità, quanto sia fondamentale per la Vita stessa sul Pianeta il suo ruolo di “regolatore” dell’equilibrio, quanto il rispetto di tutte le forme di vita che popolano la Terra sia di importanza capitale.
Invece, la drammatica emergenza sanitaria che stiamo vivendo da oltre un anno, le cui origini sono proprio da ascriversi al rapporto malato che abbiamo con le altre specie con cui condividiamo il Pianeta, non sembra averci insegnato abbastanza.
Nonostante gli appelli da parte della comunità scientifica internazionale a rivedere il rapporto della specie umana con le altre specie, infatti, la voglia di tornare ai tempi pre-covid sembra essere predominante, in una sorta di “rewind”.
Ma è proprio nel “prima” che risiede il problema, e #NONCOMEPRIMA deve essere la soluzione.
Per questo ormai un anno fa abbiamo lanciato il Manifesto LAV: 6 proposte per cambiare e salvare tutti.
Per tornare a una nuova normalità e impedire nuove pandemie
E un primo, importante risultato, lo abbiamo raggiunto: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge Delega, entro l’8 maggio 2022 il Governo dovrà emanare il Decreto attuativo su divieti e restrizioni a importazione, commercio, detenzione animali esotici.