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Giornata dell'Ambiente: il consumo di carne consuma il Pianeta

Oggi, 5 giugno 2023, è obbligatorio più che mai, riflettere sulla connessione tra il modo in cui trattiamo gli animali, il distruttivo ciclo di produzione della carne e la devastazione dell'ambiente.  Non solo plastica. Ma anche carne.

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Ultimo aggiornamento

sabato 03 giugno 2023

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Ora o mai più: il cambiamento alimentare è urgentissimo per salvare l'ambiente

L'urgenza di un cambiamento sistemico, che deve concretizzarsi in una decisa transizione alimentare orientata al progressivo e poi esclusivo consumo di cibi vegetali è ormai innegabile.

Parlare di ambiente senza tenere conto della necessità di cambiare totalmente il sistema alimentare è solo un superficiale bla bla.

Le scelte individuali e l'agire delle istituzioni, nazionali ed europee, sono gli elementi portanti di un futuro prossimo che contempli concretamente la salvezza di tutti. 

In poche parole: per salvare il Pianeta dobbiamo optare per l'alimentazione vegetale, ora o mai più, considerate le catastrofiche conseguenze - due fra tutte, pandemia e crisi climatica - del ciclo di produzione della carne e degli altri cibi di origine animale. 

I dati parlano: il consumo di carne consuma il Pianeta

  • Sono quasi 700mila gli animali macellati ogni anno in Italia (Anagrafe Zootecnica – 2022)
  • L’industria zootecnica ha ingegnerizzato la crescita e la macellazione degli animali per renderla il più rapida possibile anche a scapito della salute degli animali. Ad oggi nessun animale macellato raggiunge l’età adulta prima dell’uccisione.
  • La produzione di 1kg di proteine di bovino richiede l’uso di 2900L d’acqua, la produzione di 1kg di proteine di piselli solo 66L d’acqua. (Carissima Carne)
  • La carne a livello mondiale produce solo il 25% delle calorie totali e il 28% delle proteine, ma circa 1/3 del surriscaldamento globale deriva dall’industria agroalimentare, di cui il 70% è prodotto dal comparto zootecnico (FAO)
  • Il consumo di carne ha un impatto negativo anche sulla salute delle persone. L’ antimicrobico resistenza annualmente determina 37 mila decessi in Europa (Fonte: AIFA) e l'Italia è tra i primi paesi colpiti.
  • Il consumo di carne ha un impatto deleterio anche sulla sanità globale. Circa il 75% delle malattie infettive emergenti è, infatti, di origine animale (Fonte: EFSA)
  • 1kg di carne di bovino ha un impatto ambientale 23 volte superiore a quello di 1kg di legumi (Carissima Carne)
  •  Il consumo medio pro-capite italiano di carne è di circa 43kg (Carissima Carne)
  • Entro il 2050 si stima che la richiesta di carne quasi raddoppi rispetto a quella attuale, raggiungendo un consumo di quasi 464 milioni di tonnellate l’anno globalmente (FAO)
  • L’emissione di particolato (inquinamento dell’aria) per 1kg di carne di bovino è pari a 0,38 Kg di PM10, mentre quella relativa a 1kg di soia è pari a 0,004 Kg di PM10 (Carissima Carne)
  • La transizione alimentare può portare a una riduzione del 40-70% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. (Rapporto IPCC – Revisione marzo 2023)

Nel 2022 c’è stato un aumento del +8% sull’acquisto di alimenti vegetali in Italia (Unione Italiana Food). Un passo nella giusta direzione, anche se dalla portata ancora troppo ridotta.

Invitiamo tutte e tutti a includere sempre più alimenti vegetali nella propria alimentazione, augurandoci che la percentuale di crescita a fine 2023 sia nettamente maggiore.

La transizione alimentare necessita sì di politiche forti, ma altrettanto di scelte individuali quotidiane: un cambiamento collettivo è imprescindibile per salvare il pianeta, gli animali e noi stessi.