Ora o mai più: il cambiamento alimentare è urgentissimo per salvare l'ambiente
L'urgenza di un cambiamento sistemico, che deve concretizzarsi in una decisa transizione alimentare orientata al progressivo e poi esclusivo consumo di cibi vegetali è ormai innegabile.
Parlare di ambiente senza tenere conto della necessità di cambiare totalmente il sistema alimentare è solo un superficiale bla bla.
Le scelte individuali e l'agire delle istituzioni, nazionali ed europee, sono gli elementi portanti di un futuro prossimo che contempli concretamente la salvezza di tutti.
In poche parole: per salvare il Pianeta dobbiamo optare per l'alimentazione vegetale, ora o mai più, considerate le catastrofiche conseguenze - due fra tutte, pandemia e crisi climatica - del ciclo di produzione della carne e degli altri cibi di origine animale.
I dati parlano: il consumo di carne consuma il Pianeta
- Sono quasi 700mila gli animali macellati ogni anno in
Italia (Anagrafe Zootecnica – 2022)
- L’industria zootecnica ha ingegnerizzato la
crescita e la macellazione degli animali per renderla il più rapida possibile
anche a scapito della salute degli animali. Ad oggi nessun animale macellato
raggiunge l’età adulta prima dell’uccisione.
- La produzione di 1kg di proteine di bovino
richiede l’uso di 2900L d’acqua, la produzione di 1kg di proteine di piselli
solo 66L d’acqua. (Carissima Carne)
- La carne a livello mondiale produce solo il 25%
delle calorie totali e il 28% delle proteine, ma circa 1/3 del surriscaldamento
globale deriva dall’industria agroalimentare, di cui il 70% è prodotto dal
comparto zootecnico (FAO)
- Il consumo di carne ha un impatto negativo anche sulla salute delle
persone. L’ antimicrobico resistenza annualmente determina 37 mila decessi in
Europa (Fonte: AIFA) e l'Italia è tra i primi paesi colpiti.
- Il consumo di carne ha un
impatto deleterio anche sulla sanità globale. Circa il 75% delle malattie
infettive emergenti è, infatti, di origine animale (Fonte: EFSA)
- 1kg di carne di bovino ha un impatto ambientale
23 volte superiore a quello di 1kg di legumi (Carissima Carne)
- Il consumo medio pro-capite italiano di carne è
di circa 43kg (Carissima Carne)
- Entro il 2050 si stima che la richiesta di carne
quasi raddoppi rispetto a quella attuale, raggiungendo un consumo di quasi 464
milioni di tonnellate l’anno globalmente (FAO)
- L’emissione di particolato (inquinamento
dell’aria) per 1kg di carne di bovino è pari a 0,38 Kg di PM10, mentre quella
relativa a 1kg di soia è pari a 0,004 Kg di PM10 (Carissima Carne)
- La transizione alimentare può portare a una
riduzione del 40-70% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. (Rapporto
IPCC – Revisione marzo 2023)
Nel 2022 c’è stato un
aumento del +8% sull’acquisto di
alimenti vegetali in Italia (Unione Italiana Food).
Un passo nella giusta direzione, anche se dalla portata ancora troppo ridotta.
Invitiamo tutte e tutti a includere sempre più alimenti vegetali nella propria alimentazione, augurandoci che la percentuale di crescita a fine 2023 sia
nettamente maggiore.
La transizione alimentare necessita sì di politiche forti,
ma altrettanto di scelte individuali quotidiane: un cambiamento collettivo è imprescindibile per salvare il pianeta, gli animali e noi stessi.