Dal 1992, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedica il
22 marzo alla Giornata Mondiale dell’Acqua. L'alimentazione ricopre un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse idriche.
Quest’anno la ricorrenza è dedicata al cambiamento necessario per risolvere la crisi climatica e cade soli due giorni dopo la pubblicazione della sesta revisione del rapporto IPCC , che già dal titolo evidenzia la chiara minaccia che il cambiamento climatico pone agli ecosistemi e alla sopravvivenza di persone e animali.
La quantità di acqua a cui si può accedere fisicamente varia al variare della domanda e dell'offerta: con l'aumento della popolazione mondiale e il continuo sviluppo economico ad alta intensità le risorse e le infrastrutture idriche di molti Paesi non riescono - e riusciranno sempre meno - a soddisfare la crescente domanda.
Secondo la FAO si passerà dal consumo globale di 268.7 milioni di tonnellate di carne del 2020 ai 463.8 milioni di tonnellate del 2050, consumi che pesantemente incidono sul consumo d’acqua.
Inoltre, la scarsità d’acqua in agricoltura rappresenta in molte zone un serio problema per la produzione alimentare e le proiezioni mostrano una generale riduzione delle precipitazioni nelle zone semi-aride e un loro incremento nelle zone temperate, portando ad una maggiore frequenza di eventi estremi e un aumento della temperatura. (Una risorsa limitata sull’orlo del collasso: come la scarsità d’acqua incide sulla sicurezza alimentare – FAO)
La transizione alimentare può e deve giocare un ruolo chiave nel contenimento della crisi idrica.
In Italia, la ricerca “I costi nascosti della carne” di LAV e Demetra ha dimostrato che la produzione di 100gr di carne bovina richiede quasi 59 litri d’acqua mentre la produzione di 100gr di piselli ne utilizza solo 1 litro. Appare quindi evidente che, per combattere la scarsità d’acqua, promuovere un’alimentazione interamente vegetale permetterebbe enormi risparmi idrici.
Inoltre, anche se non è mai esplicitamente citata nell’Accordo di Parigi, l’acqua è già una componente essenziale di quasi tutte le strategie internazionali di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e di sicurezza alimentare. Non a caso il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha introdotto la UN 2023 Water Conference, che si terrà nei giorni 22-24 marzo, con queste parole: “La conferenza deve necessariamente risultare in una coraggiosa Water Action Agenda”.
Per LAV, una coraggiosa agenda di gestione delle risorse idriche non può prescindere dall’includere la transizione alimentare tra le principali soluzioni. Per questo chiediamo alla politica di allinearsi alle strategie europee ed agire con lungimiranza, riformando radicalmente il sistema alimentare nazionale. Solo con la progressiva rimozione dei finanziamenti pubblici alla zootecnia e con interventi a sostegno della produzione di proteine 100% vegetali sarà possibile fronteggiare le sfide poste dalla crisi climatica.