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Ricerca senza animali: Genova tra gli atenei più impegnati nella scienza del futuro

Università di Genova da sempre in prima linea nella formazione e nello sviluppo di nuovi modelli sostitutivi.

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venerdì 06 ottobre 2023

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#sperimentazione

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I modelli senza animali sono il futuro

I modelli di ricerca senza animali sono una realtà e una necessità sperimentale dal 1959 e sono gli unici modelli validati.

Ricordiamo, che nessun protocollo con animali, in oltre 100 anni di applicazione, è mai stato validato proprio perché non riproducibile e standardizzabile. 

Nonostante la legge, i cittadini e il mondo scientifico abbiano come goal il totale superamento dell’uso degli animali, le realtà italiane che investono nei modelli human-based restano poche.

Il risultato non stupisce, vista la scarsità di fondi ministeriali specifici destinati a supportare e implementare i laboratori nazionali impegnati nel settore: solo 2 milioni per il 2021 e 2022, una briciola rispetto all’oltre miliardo e 300 milioni investito per la sperimentazione animale ogni anno.

Tra le università che più si sono distinte negli ultimi anni e sono beneficiarie dei fondi pubblici, ricordiamo l'Università di Genova, da sempre in prima linea nella formazione e nello sviluppo di nuovi modelli sostitutivi.

In quell’ateneo LAV ha sostenuto, ad esempio, la ricerca per le celluleHuvec (Human Umbilical Vein Endothelial Cells - Cellule Endoteliali della vena ombelicale umana), utili per lo studio della formazione di nuovi vasi sanguigni (la cosiddetta angiogenesi, che 'alimenta' il cancro) e delle funzioni delle cellule endoteliali.

Inoltre, lo stesso laboratorio, grazie anche ai fondi ministeriali, ha sviluppato un modello in vitro 3D di tessuto alveolare umano per la valutazione di sostanze infiammatorie e cancerogene associate all'inalazione di agenti tossici.

Uno studio per il cui svolgimento la nostra associazione ha premiato le professoresse Bassi e Scarfì nel corso dell’importante convegno su metodi alternativi ospitato in Bicocca recentemente. 

È urgente e necessario che i modelli animal-free diventino un elemento trainante nella ricerca italiana, non devono essere relegati a una scienza di serie B:

  • per motivazioni etiche :
    • ogni anno muoiono quasi 600.000 animali solo nel nostro Paese dopo una vita passata in gabbia a contatto solo con il freddo metallo e la luce al neon per esperimenti condotti anche senza anestesia,
  • per ragioni scientifiche :
    • è noto che il 95% dei farmaci sicuri ed efficaci nei modelli animali, si rivelano poi inutili o pericolosi per gli umani. 

I FATTI

  • Se la penicillina, base di tutti gli studi sugli antibiotici, fosse stata testata su cavie non sarebbe mai passata come adatta per gli umani
  • L’aspirina è tossica per gli animali, eppure, noi la usiamo da moltissimi anni.
  • Nelle indagini sulla sclerosi multipla, nessuno studio condotto su base animale ha dato i risultati sperati tantomeno è stato utile per identificare le cause e tuttora è una malattia che non ha cura risolutiva.

Al contrario, ecco alcuni esempi di quanto siano importanti e promettenti i modelli human-based non solo per tutelare la vita animale, ma anche quella umana.  

  • Negli ultimi anni  le tecniche di coltura in tre dimensioni di cellule staminali hanno visto enormi progressi.
  • Gli “organoidi”, i mini-organi così formati dalla struttura tridimensionale e dalle staminali che vi proliferano, forniscono un modello di come si sviluppa e vive un organo umano, imitandone struttura e funzionalità. L’epidermide umana è stata ricostruita perfettamente ed è utilizzata non solo per testare le sostanze chimiche, ma anche per curare gravi ustioni o malformazioni.
  • Ricordando la tragica emergenza sanitaria mondiale, sono stati sviluppati 300 modelli in vitro di polmoni per lo studio del Covid-19 oltre a un mini-cervello artificiale che ha permesso di individuare la capacità di infettare questo organo primario, o un cuore 3D usato per indagare gli effetti sul tessuto cardiaco. 

Alla luce di queste risultati, chiediamo ancora una volta  a Governo, Parlamento e Regioni di stanziare fondi per la ricerca senza animali nel  nostro Paese,  in maniera costante e consistente, senza più interruzioni, già a partire dal 2024.