Richiesti i filmati a Rete Ferroviaria Italiana. Chi commette un crimine simile non può rimanere impunito
Un gatto rosso dagli occhi gialli, amato da tutti e forse proprio per questo facilmente avvicinabile da chi poi lo ha preso, legato ai binari e lasciato morire travolto da un treno.
È quanto la famiglia di Caracas, che un anno e mezzo fa lo aveva salvato dalla strada insieme al fratellino Porpora, ci ha raccontato, dopo che ci siamo messi in contatto con loro, raccogliendo tutti gli elementi per sporgere denuncia alla Polizia Ferroviaria e chiedere giustizia per il piccolo gatto rosso.
Già
oggi infatti Gianluca Felicetti, Presidente LAV è presso la Polizia Ferroviaria
per sporgere denuncia e richiedere che vengano fatte immediate e accurate
indagini, richiedendo anche i filmati delle telecamere presenti in quel tratto
di binari.
Caracas era amato da tutti, sempre in cerca di una carezza nel quartiere. È cresciuto come un gatto libero, ma ogni sera tornava a casa per la cena in famiglia e per dormire al m nostro fianco. Adesso ci manca, non possiamo riportarlo in vita, ma possiamo chiedere giustizia.
Lo scorso 9 luglio, non vedendo rientrare Caracas a casa, la sua famiglia, che ha accettato di farsi seguire da LAV per la parte legale del caso, lo ha cercato nei dintorni di casa, zona Mandrione a Roma.
Sui binari che corrono
lungo la Casilina vecchia ha trovato invece ciò che rimaneva del suo corpo,
legato ai binari della ferrovia con il nastro bianco e rosso che delimita
solitamente i cantieri. Nessun incidente quindi, ma una vera e propria
uccisione studiata e deliberata.
E' l'ennesimo atto di violenza nei confronti degli animali. E nonostante la pena per un reato simile sia di 2 anni di reclusione, chi ha commesso il reato non si è minimamente scoraggiato. Non è una bravata, è un crimine violento nei confronti degli animali per il quale chiediamo giustizia. Simili crimini non sono però evidentemente una priorità per la Commissione Giustizia della Camera che da ben quattro mesi non calendarizza più la discussione sulla nuova legge contro i maltrattamenti, ignorando la volontà dell'opinione pubblica. Ci chiediamo quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un'emergenza?
Porpora adesso passa le giornate a guardare i binari dalla finestra, forse sente qualcosa e la sua famiglia si augura che stasera al corteo per ricordare Caracas e chiedere giustizia saremo in tantissimi, perchè tutto questo non deve e non può più succedere.
Gli animali non godono delle giusta ed efficace protezione da parte della legge e subiscono ogni giorno, ovunque, efferate violenze di ogni genere.
Chiediamo ai deputati della Commissione Giustizia della Camera, a tutti i parlamentari e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di sbloccare subito la discussione della Legge per inasprire le pene relative ai maltrattamenti contro gli animali.
Lo facciamo per tutti gli animali vittime di una crudeltà a cui dobbiamo dire basta, ora!