Dichiarando inammissibile il ricorso presentato dall'imputato, la Cassazione ha confermato la condanna a un anno e otto mesi a carico di un agricoltore di Quinzano d’Oglio (Brescia) per l’uccisione di due gatti della sorella e stalking.
I fatti si sono svolti tra il 2015 e il 2016: l'uomo aveva portato il suo cane di proposito presso la cascina della sorella, creando le condizioni affinché l’animale, che già in passato aveva manifestato aggressività nei confronti dei gatti della sorella, li aggredisse. Su Grigino, poi, l'agricoltore era passato sopra con il trattore. Infine aveva ucciso un altro gatto della sorella, investendolo con l'auto.
L'imputato era stato inizialmente assolto, nell'ottobre 2016, dall’accusa di uccisione di animali, ma noi non ci siamo rassegnati e dopo la richiesta di nuovo rinvio a giudizio della Procura di Brescia, assistiti dall’Avvocato Vittorio Arena, da anni al fianco di LAV per rendere giustizia agli animali, in qualità di parte civile abbiamo seguito il caso fino in Cassazione. Non potevamo lasciare che la morte dei due gatti rimanesse impunita!
Storie come questa confermano la necessità di pene certe ed efficaci, per questo rinnoviamo la richiesta al Governo e al Parlamento di modificare la legge 189/2004 per prevedere pene più severe per chi maltratta e uccide animali.