Dopo la campagna di sterilizzazione tenutasi nel mese di luglio a Putzu Idu (Oristano) il virtuoso esempio LAV si sposta a Villasimius con un nuovo Progetto di sterilizzazione, modello di buone pratiche per tutte le Amministrazioni locali dell’Isola, e d’Italia.
Ridurre il numero dei gatti liberi sul territorio e fornire un esempio di buone pratiche di gestione delle colonie feline che sia da modello e stimolo anche per altri Comuni con problematiche simili: è questo lo scopo del progetto di sterilizzazione dei gatti in libertà che si sta svolgendo da circa una settimana a Villasimius, famosa località turistica nel sud Sardegna, organizzato e finanziato da LAV, grazie alle donazioni di tanti sostenitori che stanno rendendo possibile questo importante progetto e ai quali va tutta la nostra gratitudine.
Durante la stagione estiva LAV Cagliari ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei turisti in villeggiatura che comunicavano la presenza di numerosi gatti vaganti, lamentandone l’incuria in quanto talvolta malati, denutriti, con frequenti cucciolate.
L’elevato numero di felini randagi si associa a problematiche di tipo sanitario per gli stessi e causa in alcuni casi episodi di intolleranza nei loro confronti, che possono sfociare in azioni criminali con lo spargimento di esche avvelenate in violazione delle ordinanze ministeriali in materia e del Codice penale.
L’attuazione di programmi di sterilizzazione dei gatti di colonia rappresenta dunque la soluzione d’eccellenza a tali problematiche, anche al fine di garantire ai gatti liberi una adeguata protezione e tutela e creare le basi per una reciproca e corretta convivenza tra uomini e animali.
“Dopo aver registrato le prime colonie a Villasimius, LAV Cagliari tramite i volontari locali, ha iniziato le attività connesse alla sterilizzazione, dalle catture, al trasporto e alla reimmissione degli animali nel loro territorio – dichiara LAV Cagliari – ringraziamo l’amministrazione comunale di Villasimius per aver compreso l’importanza di questo progetto e ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione che proseguirà nel tempo e consentirà il contenimento demografico dei gatti e il riconoscimento ufficiale delle colonie feline presenti sul territorio”.