Un anno e otto mesi di reclusione per aver investito e ucciso due gatti di cui uno Grigino della sorella schiacciandolo con il trattore e l’altro, invece, investendolo con la propria auto e per stalking nei confronti di parenti ai quali tra il 2015 e il 2016 avrebbe reso la vita impossibile con una serie di atti persecutori. Così si è concluso presso il Tribunale di Brescia il procedimento penale di primo grado a carico di un agricoltore di Quinzano d’Oglio in cui LAV si era costituita parte civile.
Una condanna della quale siamo certamente soddisfatti, ma che accresce la nostra consapevolezza di come le pene previste per chi maltratta e uccide animali siano davvero irrisorie e non commisurate alla gravità di esercitare violenza su un essere vivente e alla crescente sensibilità dei cittadini nei confronti degli animali.
Per questo motivo a 15 anni dall’approvazione della legge 189 che ha introdotto i positivi reati di uccisione e maltrattamento di animali, LAV nei fine settimana del 30 marzo e del 6 aprile sarà presente nelle piazze italiane con una petizione per chiedere a Governo e Parlamento una maggiore tutela degli animali pene più severe per chi li maltratta e uccide.