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Federazione Europea Veterinari chiede stop all'uso di animali esotici nei circhi

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Ultimo aggiornamento

martedì 11 agosto 2015

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La Federazione Europea dei Veterinari (FVE) boccia con fermezza l'uso di animali esotici nei circhi e lo fa rendendo nota una Posizione Ufficiale nella quale, attraverso oggettive e qualificate argomentazioni scientifiche, chiede di mettere fine a tali spettacoli. La FVE, infatti, sottolinea che: “l’uso di mammiferi esotici, specialmente elefanti e grandi felini (leoni e tigri), nei circhi riflette una visione tradizionale, ma obsoleta, degli animali selvatici. Questi animali hanno lo stesso patrimonio genetico dei loro simili che vivono in natura, e mantengono perciò gli stessi comportamenti istintivi e bisogni naturali” che “non possono essere soddisfatti in un circo itinerante; soprattutto in termini di alloggi e di rispetto alla possibilità di esprimere comportamenti normali”.

La Federazione Europea dei Veterinari conclude raccomandando a: “tutte le autorità Europee competenti di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte”, precisando poi come non ci sia “alcun beneficio di carattere di conservazione, ricerca o educazione che possa giustificare l’uso di animali esotici nei circhi”.

“La Posizione resa nota in questi giorni dalla Federazione Europea dei Veterinari chiarisce finalmente con basi scientifiche che il rispetto dell’etologia degli animali esotici non può essere assicurato nei circhi – commenta Gaia Angelini, responsabile LAV Animali esotici in cattività – confermando la necessità di proibire immediatamente queste forme di sfruttamento degli animali”.

“L’Italia, inoltre, è l’unico Paese che finanzia con fondi pubblici i circhi con animali, con uno stanziamento di circa 3 milioni di euro all’anno. Per questo motivo la LAV ha lanciato una petizione per chiedere di cancellare il finanziamento pubblico ai circhi  con animali”, conclude Gaia Angelini.

Claudia Squadroni

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