A maggio l'assessore Failoni aveva annunciato il trasferimento di JJ4 in Germania, a che punto siamo?
Domani ci sarà la decisione del TAR sul destino di Jj4 e Mj5.
Oggi, mercoledì 24 maggio, dalle ore 14:00 siamo stati in conferenza stampa a Trento. Abbiamo presentato un’indagine condotta da Doxa* sul territorio trentino.
La metà dei trentini è
contro l’uccisione degli orsi JJ4 e MJ5,condannati a morte dalla
Provincia di Trento. Il dato riguarda sia gli abitanti del capoluogo (57%) sia
coloro che abitano nelle vallate e nei piccoli centri (47%), a riprova del
fatto che non vi è questa schiacciante maggioranza locale a favore dell’uccisione degli orsi, così come sbandierato dal Presidente Fugatti. È questo
uno dei dati più importanti che emerge dall’indagine demoscopica.
Una ragione in più oltre a quelle etiche e scientifiche della quale deve tener conto la politica locale anche per le prossime scelte sul futuro della presenza degli orsi nella nostra provincia, tanto più alla vigilia della decisione collegiale del TAR sui due plantigradi, che sarà resa nota a seguito dell’udienza del Tribunale amministrativo prevista per domani. Se inoltre consideriamo che il 53% dei trentini ritiene che la Provincia, dopo aver riportato gli orsi sul territorio, si è impegnata “poco o per nulla” per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie a prevenire gli incontri e come comportarsi con gli orsi, percentuale che fuori Trento città arriva al 55%, a dimostrazione che queste gravi mancanze delle Giunte che governano da più di vent’anni la nostra provincia non sono solo nel giudizio di “cittadini e animalisti da salotto”, come detto in maniera demagogica da Fugatti, e riguardo quindi alla possibilità di evitare la tragedia di Andrea Papi c’è chi a Piazza Dante e a Via Vannetti, sedi politiche e tecniche della Provincia, dovrebbe farsi un esame di coscienza”
La LAV ha anche depositato al Tar nei due
giudizi le relazioni dei propri consulenti esperti tecnico scientifici di
riconosciuto livello nazionale ed internazionale, quali il dottor Rosario Fico , medico veterinario
vicepresidente della Società Italiana di Scienze Forensi Veterinarie e già
responsabile del Centro di referenza nazionale del Ministero della Salute, e il
dottor Renato Semenzato , biologo docente a
Master Universitari di I e II livello, Consulente di progetti Life sui grandi
carnivori.
Le relazioni mettono in luce alcune lacune sui rilievi effettuati a seguito dei fatti avvenuti il 5 aprile e che hanno visto coinvolta l’orsa JJ4 a difesa dei suoi cuccioli, come anche quelli che riguardano l’incidente avvenuto il 5 marzo in Val di Rabbi con il coinvolgimento dell’orso MJ5. In particolare, risulta che tutte le relazioni su quest’ultimo incidente, che hanno portato a definire “pericoloso” il plantigrado, si fondano su una interpretazione dell’accaduto effettuata senza l’analisi critica di tutti gli elementi a disposizione.
Per l’urgenza di realizzare le attività previste dall’accordo fra Regioni, Stato e Provincia autonoma e mai realizzate, dal sondaggio Doxa (la stessa società alla quale la Provincia commissionò un’indagine conoscitiva nel 1997 e ripetuta nel 2003, ampiamente citata nelle scorse settimane) emerge una maggioranza di trentini, fra il 53% e il 69%, che vuole che si realizzino i corridoi ecologici per la dispersione dei plantigradi, azione sbeffeggiata dall’Assessora Zanotelli, così come l’immediata sostituzione dei cassonetti dei rifiuti con quelli ‘anti-orso’ e la sterilizzazione di alcuni orsi, come avrebbe dovuto esserlo JJ4 secondo quanto autorizzato dall’Ispra, cioè le attività incruente necessarie secondo il mondo scientifico ignorato dalla Provincia.
“È tutt’altro che una battaglia ideologica quella che ci vede protagonisti. Ma è una battaglia dall’approccio scientifico e morale sulla possibilità e la necessità di una convivenza umani-animali selvatici non fondata sulle doppiette e sul sangue di una vittima umana, morte causata più che altro dalle mancanze della Provincia il Trentino ha diritto a vivere senza paure sulle quali invece soffiano dei professionisti degli scontri e delle divisioni, di chi parla di mancanza di “accettazione sociale” degli orsi da parte della stragrande maggioranza dei trentini ed è smentito dai numeri. C’è bisogno di serietà da parte di chi amministra, da coloro che hanno firmato impegni e non li hanno mantenuti, da chi ha usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo, di prendere soldi dall’Europa per il progetto di reintroduzione degli orsi e poi ha tolto la competenza sulle attività a Parchi ed esperti per affidarla a un sistema emergenziale, che ha cancellato la prevenzione e le misure sulla convivenza in favore solo di ergastolo o morte, da parte di chi sbandiera contro gli orsi la prevalenza della incolumità e della sicurezza pubblica e sempre nei boschi favorisce l’estensione della caccia che tutti gli anni in tutta Italia provoca decine e decine di morti e feriti umani”.
A Trento, questa sera abbiamo espresso il nostro sostegno per gli orsi anche con la fiaccolata LAV #GIULEMANIDAGLIORSI.
*DOXA: sono state condotte 500
interviste CAWI su un campione rappresentativo di residenti a Trento (22%) e
provincia (78%), uomini e donne di età 18 anni e oltre fra l’11 e il 17 maggio
2023.