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Chiediamo al Ministro della Ricerca fondi per lo sviluppo di modelli animal-free

Anche solo l’1% farebbe la differenza per milioni di animali e per l’avanzamento scientifico e culturale del nostro Paese.

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Ultimo aggiornamento

martedì 05 dicembre 2023

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Costante impegno dei governi per una ricerca etica e innovativa. E l'Italia?

Anche se il Decreto Legislativo che regolamenta la protezione degli animali utilizzati nella ricerca vede come prioritari i modelli senza animali, e prevede anche incentivi per il loro sostegno e diffusione, al momento l’impegno economico in quel senso da parte di Ministri e Governo è pari a zero.

Nel Disegno di Legge di Bilancio 2024 non sono infatti previsti stanziamenti destinati ai progetti di ricerca sostitutiva alla sperimentazione animale.

Nel triennio 2020-2022 eravamo riusciti a ottenere un Fondo specifico gestito dal Ministero della Salute rivolto, grazie alle istanze della nostra associazione, a Università pubbliche e Centri di ricerca per una quota complessiva di 6 milioni di euro (di cui i primi 2 milioni andati persi per ritardi burocratici del ministro).

Il fondo non è stato rinnovato e ciò ha bloccato studi in corso, oltre a non dare continuità all’impegno degli Istituti coinvolti, impegno che ha condotto a importanti scoperte e avanzamenti nel mondo scientifico.

È questa una delle ragioni per cui abbiamo avanzato le nostre proposte di modifica alla Legge di Bilancio 2024, e chiesto il rinnovo del finanziamento e nuovi fondi. Le nostre proposte sono state accolte come emendamenti a prima firma di Tino Magni (AVS) ed Elena Sironi (M5S). 

All’interno dell’Unione europea, intanto si percepisce un costante e crescente impegno dei Governi a supportare la completa transizione verso una ricerca scientifica innovativa, efficace ed etica.

L’Olanda, per esempio, a luglio ha finanziato con 125 milioni di euro la nascita di un nuovo centro di eccellenza per la ricerca biomedica animal-free, mentre la Germania che ha appena emesso un finanziamento di 2.5 milioni di euro destinati a cinque istituti di ricerca biomedica.

La stessa Commissione Europea ha ricevuto un documento condiviso da oltre 140 scienziati che chiedono una strategia concreta per accelerare la transizione completa verso una scienza animal-free e, parallelamente, supportare un gruppo di lavoro (ERA- European Research Area) che possa incrementare il mondo della ricerca, diffondendo le conoscenze e dando riconoscimento ai giovani ricercatori impegnati nei modelli innovativi.  

Un mondo che cambia e che evolve in favore degli animali, dell’uomo e della conoscenza, ma che fatica ad essere riconosciuto nel nostro Paese.

In Italia infatti la quasi totalità dei finanziamenti viene fagocitata dalla sperimentazione animale, con un interesse economico che supera il miliardo e 300 milioni di euro all’anno.  

UN APPELLO AL MINISTRO

Abbiamo rivolto un appello al Ministro dell’Università e della Ricerca, Prof.ssa Anna Maria Bernini, per chiedere che almeno l’1% dei fondi stanziati dal PNRR (attualmente 9,09 miliardi di euro) sia destinato allo sviluppo e all’implementazione di modelli animal-free.

Auspichiamo anche che il Ministro sostenga gli emendamenti presentati per rifinanziare i progetti realizzati grazie al fondo del Ministero della Saluteaffinché il Governo proceda alla nostra richiesta 

Chiediamo una percentuale minima, che però farebbe la differenza per milioni di animali e per tutte le ricercatrici e i ricercatori che tentano di trovare spazio nel mondo competitivo della scienza internazionale, dando supporto al riconoscimento del lavoro nel nostro Paese e alla volontà dei cittadini sempre più contrari alla sperimentazione animale.