L' ordine di uccisione colpisce visoni e volpi a causa del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità, H5N1, per rischio mutazione e spillover verso l’uomo!
Oltre 50 mila visoni e volpi verranno uccisi in Finlandia a causa della diffusione del virus dell’influenza aviaria, ma è un dato parziale perché riferito a soli 3 allevamenti focolaio.
Sono infatti almeno 20 gli allevamenti di visoni e volpi (ma anche di cani procione) in cui sono state rilevate positività (e animali morti) all’infezione da H5N1, il virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità, come viene riportato anche nel WAHIS (il database Information System dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) e nel comunicato ufficiale dell’1 agosto del governo finlandese.
“Gli allevamenti di animali per la produzione di pellicce alimentano il rischio della crescita e mutazione di malattie zoonotiche, che possono essere trasmesse tra animali e umani. La Commissione Europea deve dare seguito, con urgenza, alla quantomai opportuna Iniziativa dei Cittadini Europei ‘Fur Free Europe’ – organizzata dalla LAV insieme ad altre ONGs europee – e vietare gli allevamenti (e il commercio, compreso l’import) di pellicce, nell’interesse degli animali e, ora sempre più evidente, anche della salute pubblica.
Il provvedimento di abbattimento di 50.000 animali, tra
visoni e volpi, disposto dalle autorità sanitarie finlandesi è quindi destinato
a crescere; per i visoni in particolare, c’è un rischio maggiore di trasformare
il virus dell'influenza in una forma che potrebbe infettare l'uomo, esattamente
come già accaduto con il coronavirus SARS-CoV-2 (come documentato nel Report LAV“Fashion Spillover”) quando in Danimarca, nel 2020 e con i vaccini
per l’uomo ancora in fase sperimentale, furono intercettate in persone malate
di Covid-19 due mutazioni derivanti dai visoni (tra cui quella denominata
Cluster 5 e che indusse l’allora governo a disporre l’abbattimento di oltre 17
milioni di visoni).
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato a
luglio che "il numero crescente di rilevamenti di influenza aviariaH5N1 tra i mammiferi, che sono biologicamente più vicini agli esseri umani
rispetto agli uccelli, solleva la preoccupazione che il virus possa adattarsi
per infettare gli esseri umani più facilmente".
La Finlandia è nel bel mezzo di un'epidemia di influenza aviaria, che ha colpito in particolare i gabbiani comuni. Infezioni di influenza aviaria sono state trovate anche in altri gabbiani così come in alcuni falchi, falchi pescatori, aquile, oche selvatiche e svassi.
I dati di sequenziamento sono stati inviati a laboratori stranieri per una urgente valutazione di eventuale formazione di varianti; cosa che, se confermata, sarebbe un evidente allarme del potenziale pandemico dei virus.
Nei giorni scorsi LAV ha incontrato la Commissione Europea (rappresentata dalla Vice Presidente Věra Jourová e dalla Commissaria alla Salute Stella Kyriakides) per formalizzare le richieste della ICE Fur Free Europe.
La risposta ufficiale della Commissione è prevista entro il 14 dicembre, ma il contesto sanitario dovuto al ruolo sempre più centrale degli allevamenti di pellicce nella possibile ulteriore formazione e diffusione di virus pandemici non può attendere oltre.