Il Tribunale di Roma oggi ha condannato, in primo grado, il titolare della società Grunwald a 1 anno di arresto per il reato di detenzione di animali "in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze" (art. 727 Codice Penale, comma II) e violazione della normativa Cites.
La società Grunwald, tristemente nota per la detenzione di diverse centinaia di animali da reddito, esotici e fauna selvatica, oltre che d'affezione, in questi anni ha spesso affittato animali come comparse sui set di importati film nazionali e internazioni (La passione di Cristo, La vita è bella, ecc.) e trasmissioni televisive (Domenica In, Uno Mattina, ecc.) e fiction RAI.
Il titolare della Grunwald dovrà anche risarcire le Associazioni LAV ed Enpa costituitesi parte civile: "Dopo circa quattro anni di processo, finalmente viene resa giustizia a tanti animali delle più diverse specie, che versavano in inaccettabili condizioni di degrado, costretti in condizioni non soltanto pessime sotto il profilo igienico-sanitario ma totalmente incompatibili con la natura degli stessi, con conseguenti gravi ed evidenti sofferenze psico-fisiche, confermate anche dai medici veterinari intervenuti in loco - dichiarano LAV ed Enpa - Il pubblico deve sapere che questi animali portati su palcoscenici di grandi produzioni insensibili alle reali necessità di questi esseri viventi, costretti a lavorare e trattati come pupazzi, hanno sofferto: la vera arte, il vero spettacolo, deve affrancarsi da questa inaccettabile sofferenza!"