Oggi esce nelle sale il nuovo film di Nanni Moretti. Scene con elefanti e leoni girate in pieno centro storico di Roma, come se nulla, per gli animali, fosse.
È il 20 aprile la data di uscita dell’ultimo film di Nanni Moretti “Il sol dell’avvenire” che, giusto un anno fa, ha potuto girare delle scene in pieno centro storico di Roma con elefanti e leoni, si avete letto bene, elefanti e leoni, come se nulla fosse.
Nessuna di quelle immagini è stata scelta per il trailer promozionale, chissà perché, ma all’epoca delle registrazioni, immaginiamo con tutti i permessi a posto firmati dal morto e sepolto Ufficio benessere animali di Roma Capitale, mai riattivato nonostante le promesse dal Sindaco Roberto Gualtieri, che andò a farsi fotografare accanto alla troupe, denunciammo l’utilizzo di questi schiavi resi buffoni di corte.
E anche oggi riproponiamo a Moretti e a tutto il mondo del cinema e dello spettacolo italiano due domande: perché usare gli animali e perché incentivare con i vostri soldi la loro sofferenza? Perché non utilizzare alternative già da anni disponibilissime come videografica e simili?
Gli animali, la loro esibizione nei
circhi così come in veri e propri zoo privati (anche quelli dai quali Moretti
ha affittato elefanti e leoni, uno dei quali con tanto di busto di Mussolini) è
ancora - speriamo per poco dopo lo stop già deciso da altri 50 Paesi in tutto
il mondo - del tutto legale. Ma perché renderla “normale” e anzi incentivarla?
La sofferenza degli animali esiste,
eccome, nella realtà.
E dove la si vuole rappresentare, la si vuole riproporre
per ere passate (non è il caso di Nanni Moretti) che bisogno c’è di utilizzare
animali vivi o che si fanno uccidere fuori Italia - come la tartaruga bollita
da Bertolucci ne “L’ultimo Imperatore” o la macellazione senza stordimento di
una manza in “Baaria” di Tornatore, solo per fare due scempi - perché da noi è
illegale ai sensi del Codice penale)?
Ma che “vita” passano questi animali
catturati in natura e schiavizzati oppure nati già in prigione e condannati
all’ergastolo?
La risposta è anche, ma non solo, in alcune immagini di una nostra video inchiesta.
Gianluca Felicetti - Presidente LAV