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Ferrara, caccia alle volpi in tana. Pronta la denuncia

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Ultimo aggiornamento

sabato 04 maggio 2013

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“Anche se i tempi per l’impugnazione al TAR della delibera della Provincia di Ferrara che autorizza la caccia alle volpi in tana sono scaduti, l’atto amministrativo è così infarcito di violazioni alle norme nazionali, addirittura anche al codice penale, che l’ufficio legale della LAV ha predisposto una denuncia per la Procura della Repubblica di Ferrara, cui chiederà anche il sequestro urgente degli animali, per il reato di uccisione e maltrattamento non necessitati e crudeli!”

Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV, commenta così la decisione della Provincia di autorizzare l’uccisione delle volpi che vivono sul territorio.

“La caccia alle volpi in tana è una delle forme più crudeli dell’insensato passatempo dei cacciatori - spiega Vitturi - Anche in questo caso, come in altri episodi in Italia, la strage sarà ancora più efferata perché determinerà la morte per fame di centinaia di cuccioli in fase di allattamento”.

In questa forma di caccia infatti cani appositamente addestrati vengono fatti entrare nelle tane occupate dalle mamme di volpe intente a curare i loro piccoli. A quel punto mamma volpe reagirà come reagirebbe qualsiasi mamma che vede minacciati i suoi piccoli: li difenderà fino a soccombere all’aggressione del cane, o fino a che non cercherà rifugio all’esterno, dove però incontrerà i fucili dei cacciatori che la riempiranno di piombo. A quel punto anche il destino dei piccoli è segnato: moriranno di fame dopo giorni passati ad attendere inutilmente il ritorno della mamma.

E tutto ciò per quale motivo? Perché le volpi sono competitori dei cacciatori, in quanto predatori naturali di lepri e fagiani.

“A Ferrara si è andati ben oltre – sottolinea Vitturi - e si arriva a giustificare il massacro richiamando ipotetici rischi per gli argini e scorribande nei pollai. E' evidente invece che l’unico interesse che vuole essere tutelato è quello dei cacciatori”.

L’intervento prioritario è infatti previsto all’interno del Centro di produzione di fauna selvatica denominato “Valle Mezzano”: un’area dove la caccia è vietata, ma che viene usata di fatto come un allevamento a cielo aperto per lepri e fagiani, catturati ogni anno per poi essere trasferiti in zone di caccia aperta.

Uccidere le volpi inoltre, ricorda la LAV, non è solo un massacro eticamente inaccettabile, ma un gravissimo errore ambientale. Questi animali sono oramai gli ultimi predatori che riescono a sopravvivere nei territori violentati dalla presenza umana: ucciderli significa compromettere gravemente l’equilibrio ambientale e quindi la biodiversità.

“Auspichiamo che gli amministratori ferraresi ci ripensino e prendano atto che oramai più dell’80% dei cittadini è contrario alla caccia – conclude Vitturi - Continuare a cedere alle richieste dei cacciatori è un grave azzardo ambientale le cui ricadute possono pesare su tutta la comunità”.