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LAV al Ministro Cingolani: fermare il massacro di mufloni su Isola del Giglio!

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Ultimo aggiornamento

giovedì 25 marzo 2021

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Nei primi Anni '50 del ‘900, alcuni mufloni furono introdotti sull’isola del Giglio per essere usati come passatempo dai cacciatori locali. Con il passare del tempo l’interesse venatorio è diminuito fortemente e gli animali si sono perfettamente integrati con l’ambiente nel quale tuttora vivono.

Ora però il Parco dell’Arcipelago Toscano ha deciso che i mufloni sono alloctoni, ovvero specie non del luogo, e ne ha decretato la fucilazione con l’obiettivo di eradicarli perché accusati di creare danni alla biodiversità dell’isola.

Una decisione che ha dato corpo a un progetto Life, cofinanziato dall’Unione Europea, con più di un milione e mezzo di euro di fondi pubblici! Il tutto senza uno straccio di studio scientifico che possa dimostrare gli impatti negativi di cui sarebbero responsabili gli animali.

I mufloni sono stati introdotti a forza sull’isola, è inaccettabile che le responsabilità umane ricadano ancora una volta sugli animali.
 

Il regolamento europeo sulle specie invasive afferma chiaramente che deve essere affermato il principio che “chi inquina paga”, nel caso del Giglio sono quindi i cacciatori i primi responsabili che devono pagare per ripristinare la situazione originaria dell’isola, non certo i mufloni che, trattati come oggetti per il passatempo di pochi, ora rischiano la fucilazione.

Per questo abbiamo scritto Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, chiedendo un suo intervento tempestivo per fermare il massacro dei mufloni all’isola del Giglio.

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