La crisi economica generata dalla pandemia da Covid19 non risparmia neppure gli animali, quelli randagi ma anche quelli nelle famiglie che stanno affrontando uno choc economico imprevisto e dalle conseguenze molto serie.
Per essere vicino agli animali e a chi se ne prende cura, inauguriamo la “fase 2” con un pacchetto di iniziative dedicate a sostenerli, anche economicamente:
1) ANIMAL SOCIAL BONUS PER L’ EMERGENZA COVID
- Un buono spesa per tutte le persone indigenti, concesso una tantum, del valore di 200 euro per ogni cane e 100 euro per ogni gatto (animali iscritti in anagrafe), per garantire in un momento di profonda crisi economica la sussistenza degli animali familiari.
2) QUATTROZAMPE SOCIAL CARD
- Un contributo per l’adozione di un animale da un canile o gattile del valore di 1.000 euro (cifra inferiore ad un anno di mantenimento di un animale in un canile a spese del Comune) per adottanti con redditi fino a 55.000 euro e di 500 euro per adottanti con redditi oltre i 55.001 euro, della durata di un anno, da spendere in prodotti per l’alimentazione, la salute e il benessere dell’animale adottato.
(Rispetto a queste prime due proposte, chiediamo al Governo che vengano inserite da subito tra gli aiuti ai cittadini e alle famiglie in difficoltà, nella conversione del Decreto Legge “Rilancio Italia”)
3) FISCALITÀ AMICA DEGLI ANIMALI
- l’abbassamento dell’aliquota IVA per gli alimenti dal 22% al 4%;
- un aumento della quota di detraibilità fiscale delle spese medico-veterinarie;
- I’introduzione di un “Buono Spesa Animali” da 500 € per le persone con reddito inferiore a 8.000 € anno, per l’acquisto di cibo, farmaci e spese veterinarie.
4) CURE SOSTENIBILI
- equiparazione terapeutica tra farmaci umani e veterinari di identica composizione;
- regolamentazione dei farmaci generici anche in veterinaria, per i quali non esiste una norma che preveda che essi debbano avere un prezzo di vendita inferiore;
- commercializzazione di confezioni di farmaci veterinari commisurate alle patologie alla cui cura sono preposti, con la possibilità di garantire somministrazioni anche minime a costi proporzionali, anche per evitare il rischio di cure “fai da te”.
“La crisi economica nella quale siamo entrati, e che mostrerà nei prossimi mesi i suoi tratti più severi, non deve tradursi in una crisi di convivenza con gli animali familiari, rischiando di esporre questi ultimi a fenomeni di maltrattamento dovuti all’indigenza o, ancora, di acuire il randagismo per la terribile decisione che molti potrebbero prendere, quella dell’abbandono – dichiara Roberto Bennati, Direttore Generale LAV e conclude - prendersi cura degli animali è una gioia, un dovere morale, una necessità prevista dalla Legge, ma anche un impegno economico e mai come in questo difficile momento occorre sostenere i privati che vivono con cani, gatti o altri animali familiari, perché fanno parte del nostro tessuto sociale e membri a tutti gli effetti delle famiglie italiane”.
Le nostre proposte dedicate agli animali #difamiglia sono contenute anche al punto # 6 del Manifesto LAV “Non torniamo come prima”
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