Durante la plenaria del 14 marzo al Parlamento europeo sollecitate le proposte legislative in sospeso.
Nel corso della plenaria del 14 marzo, in risposta all'interrogazione orale presentata da Neils Fuglsang (S&D, Danimarca), che chiedeva chiarimenti sullo stato di avanzamento delle proposte e sull'intenzione della Commissione di tenere fede alle proprie promesse, è intervenuto un numero record di deputati (41). La maggior parte ha sottolineato come il ritardo nell'azione della Commissione continui a lasciare miliardi di animali senza adeguata tutela e in condizioni di grande sofferenza in tutte le fasi della loro vita, dall'allevamento al trasporto alla macellazione.
Gli eurodeputati hanno inoltre sottolineato quanto poco la Commissione europea abbia fatto per la tutela degli animali nella scorsa legislatura, nonostante le grandi aspettative alimentate con il Green Deal e con la strategia Farm to Fork e le promesse fatte sul divieto delle gabbie.
L' Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End The Cage Age ha raccolto un numero incredibile di firme, oltre 1 milione e 400 mila, e la Commissione aveva preso un impegno pubblico a dare seguito a questa richiesta. Lo stesso era avvenuto con la ICE Fur Free che, con oltre 1 milione e mezzo di firme, chiede lo stop all'allevamento di animali per pellicce in tutta Europa.
Non rispondere alle richieste che arrivano dai cittadini europei attraverso strumenti di esercizio della democrazia è molto rischioso e mette in dubbio l'intera intelaiatura democratica dell'Unione e la credibilità delle sue istituzioni, aspetto non di poco conto a pochi mesi dalle elezioni.
La
Commissione si era infatti impegnata a pubblicare quattro proposte sul
benessere degli animali entro la fine del 2023, ma ha fatto marcia indietro rispetto a questa promessa, pubblicando solo un regolamento sui trasporti poco
ambizioso e non proponendo le promesse normative su animali allevati,
macellazione ed etichettatura.
Le proposte avrebbero dovuto prevedere anche l'eliminazione graduale delle
gabbie entro il 2027.
Gli eurodeputati hanno quindi esortato, ancora una volta, la Commissione europea a presentare una tempistica concreta e a rispondere alle richieste di milioni di cittadini dell'UE. Per il momento non c'è nessuna certezza su quando le proposte verranno presentate.
Tra i sostenitori della necessità urgente di riforma anche gli italiani Brando Benifei (PD – S&D), Maria Angela Danzì (M5S – Non Iscritti), Laura Ferrara (M5S – Non Iscritti). L'Onorevole Herbert Dorfman (SVP – PPE) ha enfatizzato la necessità di far rispettare le normative vigenti, prima di proporne di nuove di fatto sminuendo l'urgente necessità di nuovi regolamenti di tutela degli animali. Dorfman ha tuttavia ricordato la necessità di un'etichettatura europea e di rendere i prodotti importati conformi alla normativa UE, temi che dovranno essere al centro del lavoro della Commissione.
Moltissimi gli eurodeputati di altri Paesi, tra cui Metz (Greens), Hazekamp (GUE/NGL) e Wiezik (Renew Europe), che ribadiscono la necessità che la Commissione agisca e risponda alle richieste dei cittadini europei.
Proprio in vista delle elezioni europee, LAV insieme a tante altre organizzazioni in Italia e in Europa, ha lanciato la campagna Vote for An!mals che incoraggia chi si candida a diventare eurodeputato a impegnarsi a favore degli animali, e informa al tempo stesso i cittadini sull'importanza delle vicinissime elezioni per il progresso in tema di tutela degli animali in Europa.
Un appello che estendiamo a tutte e tutti anche alla luce di Food for Profit, il docufilm realizzato da Giulia Innocenzi e Pablo d'Ambrosi con il supporto di LAV, in cui vengono esposti i legami che connettono industria zootecnica e politica europea tramite fitte trame di lobby.
Il tuo voto conta, scopri di più su #Voteforanimals.