Anche quest’anno i dati del Rapporto Eurispes, presentato oggi a Roma, confermano la tendenza che vede gli Italiani sempre più attenti e sensibili verso gli animali, con una crescente quota delle persone che scelgono l’alimentazione vegetale e della presenza dei “pet” nelle case.
VEGETARIANI E VEGANI IN AUMENTO
- Aumentano, complessivamente, gli italiani che hanno adottato un’alimentazione vegetale. Vegetariani e vegani sono l’8,9% della popolazione (+1,8% rispetto all’anno precedente) e, di questi, il 22,2% motiva la propria scelta con “l’amore e il benessere nei confronti del mondo animale”.
Di fronte a una percentuale che sfiora un italiano su dieci, oltre 5,3 milioni di italiani, ci chiediamo come sia possibile che proprio in questi giorni la proposta delle nuove “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione” del Ministero della Salute vada di fatto a scoraggiare le scelte alimentari vegane e vegetariane, introducendo l’obbligo di certificazione medica per poter avere un pasto in una mensa scolastica, in un ospedale, in un ricovero per anziani.
Rinnoviamo l’APPELLO al Ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo una rettifica del documento in via di approvazione, e al Ministro dell’Ambiente, perché non assecondi il “clamoroso autogol” sugli effetti ambientali di questa controffensiva anti vegani e vegetariani.
ALIMENTAZIONE, SALUTE E AMBIENTE
- Secondo Eurispes, tra le motivazioni alla base di una scelta alimentare a base vegetale rientra anche la salute (23,2%), il Rapporto tuttavia non indaga la relazione tra scelta vegetariana o vegana e le preoccupazioni legate ad ambiente e cambiamento climatico, che pure occupano un posto importante nella rilevazione. Più di un quarto degli italiani (26,6%), infatti, considera il cambiamento climatico il problema più urgente a livello ambientale ma, secondo il Rapporto Eurispes 2020 solo un terzo della popolazione è disposta a cambiare le proprie abitudini per invertire questa tendenza.
ANIMALI IN FAMIGLIA
- Con riferimento alla parte del Rapporto che indaga la relazione “diretta” con gli animali, emerge che 4 persone su 10 (il 39,5%) ne hanno accolto almeno uno, un trend cresciuto del 5,9% in un solo anno. Soprattutto cani (48,8%) ma anche gatti (29,6%), tartarughe, pesci, roditori, cavalli e rettili. Una presenza diffusa a cui corrisponde una spesa in costante aumento negli anni, fenomeno che intercetta un innegabile bisogno delle famiglie, a cui LAV ha dedicato importanti campagne: da #IPIÙTASSATI, per una fiscalità più equa con chi si prende cura dei quattro zampe a #CURIAMOLITUTTI, con cui chiediamo l’abbattimento dei costi dei farmaci veterinari e il riconoscimento del farmaco generico e dell'uso del farmaco-equivalente anche in veterinaria.
SPESA PER GLI ANIMALI
- Alimentazione e cura degli animali, rientrano, di fatto, tra i bisogni essenziali delle famiglie di cui essi sono membri a pieno titolo, una realtà confermata anche per il 2019 dal Rapporto Eurispes 2020: aumenta complessivamente la spesa per i pet e 1 persona su 10 investe tra i 100 e i 200 euro al mese per la cura dei propri compagni animali. Dunque, aver ottenuto l’aumento della quota detraibile per le spese veterinarie, grazie ad un emendamento alla Legge di Bilancio, è una piccola conquista in linea con l’evoluzione della società italiana.
ANIMALI E NUOVE TENDENZE
- Un rapporto, quello con gli animali, che abbiamo definito #DIFAMIGLIA nella nostra campagna anti-abbandono, e che si rispecchia nelle nuove tendenze in cui si legge l’indissolubilità di un legame che va oltre questa vita: secondo il Rapporto Eurispes 2020, infatti “quando l'animale di casa muore, la perdita è vissuta come un vero e proprio trauma”. Il 27,8% di chi affronta questo dolore, ad esempio, dichiara di non voler prendere più animali per evitare la sofferenza. Crescono inoltre i servizi dedicati al fine vita: per i propri compagni a quattro zampe, il 38,1% degli intervistati ha scelto la cremazione, il 25,6% la sepoltura in un cimitero per animali.
COMUNICATO STAMPA