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Allevamenti, Italia 17ma in UE per animali in gabbia: sostieni l'appello!

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Ultimo aggiornamento

martedì 30 giugno 2020

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Con la Coalizione italiana End the Cage Agedi cui siamo parte insieme a Animal Equality, Animalisti italiani, Animal Law, CIWF, ENPA, Humane Society International Italia, Legambiente, Lega Nazionale del Cane e OIPA - pubblichiamo la classifica dei Paesi europei secondo la percentuale di animali ancora allevati in gabbia.

CLASSIFICA INTERATTIVA

L’Italia si piazza in basso: degli oltre 300 milioni di animali allevati in gabbia ogni anno in UE, oltre 45 milioni sono in Italia.

In Italia la quasi totalità di scrofe, conigli e quaglie, così come il 62% delle galline sono allevati ancora in gabbia ed è necessario agire il prima possibile per mettere fine a questa situazione.

Per questo, chiediamo ai cittadini di sostenere il nostro appello, twittando ai Ministri competenti, il Ministro della Salute Speranza e delle Politiche Agricole Bellanova, perchè si impegnino ad avviare la transizione a sistemi senza gabbie, sia in Italia che nell’Unione Europea. 

Ti basterà cliccare qui sotto per sostenere il nostro appello:

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Nell’Unione Europea galline, scrofe, conigli, quaglie, anatre e oche sono allevati, per la maggior parte, in gabbie che limitano molto seriamente la loro possibilità di muoversi, costringendoli a una vita misera e piena di sofferenze.

Si tratta di una questione sempre più vicina alla sensibilità dei cittadini europei: l’anno scorso, a seguito della campagna di comunicazione associata all’Iniziativa dei Cittadini Europei End the Cage Age, più di un milione di persone ha firmato la richiesta di mettere fine all’era delle gabbie in UE. In Italia, le firme raccolte e autenticate dal Ministero dell’Interno sono oltre 90.000. 

Far uscire dall'invisibilità le sofferenze di decine di milioni di animali è un dovere etico di ogni Paese civile e democratico: ci auguriamo che i nostri Ministri avviino al più presto il dibattito pubblico per una transizione verso sistemi senza gabbie, per far sì che l’Italia non resti indietro in questa battaglia di civiltà in difesa degli animali!

COMUNICATO STAMPA