La Regione Emilia-Romagna, che già si era distinta nel 2002 con la legge regionale “Norme contro la vivisezione”, contenente un impegno a finanziare i metodi sostitutivi, da anni incentiva le tecnologie più innovative e moderne che non fanno uso di animali.
Lo stanziamento di 100 mila euro stabilito dalla delibera di Giunta regionale 250/2022, oltre a muoversi in continuità con tale impegno, migliora i requisiti per accedere al fondo, un risultato per il quale LAV lavora da anni.
In particolare, il bando assegna 10 premi da 1.000 euro a tesi di laurea presentate negli ultimi 3 anni e ispirate “alle metodologie di Reduction e Refinement, nonché di ricerca alternativa all’utilizzo di animali”, fermo restando che, tra i requisiti più premianti vi è la “rilevanza dei risultati conseguiti con l’utilizzo di modelli finalizzati al ricorso della sperimentazione senza animali”.
Nello specifico, sono coinvolte le 4 Università della Regione (Bologna, Modena-Reggio Emilia, Parma, Ferrara): un risultato che, oltre a dare l’opportunità al prestigioso ateneo di rivolgersi a modelli innovativi, abbandonando costosi e obsoleti modelli animali, speriamo possa anche influenzare le sorti dei macachi per i quali non abbiamo mai smesso di combattere.
Il bando assegna inoltre 6 borse di ricerca per neolaureati del valore di 15.000 euro ciascuna, in una logica virtuosa che indica espressamente la priorità del principio di “sostituzione” degli animali rispetto alla loro “riduzione”. Tra i requisiti necessari ad ottenere il finanziamento, infatti, con il massimo punteggio viene premiato il “progetto focalizzato sul passaggio dalla sperimentazione con l’utilizzo di animali, alla prosecuzione dell’attività di ricerca con metodi alternativi”.
Fin dall'insediamento di questa amministrazione abbiamo chiesto all'assessorato alla salute di garantire continuità con gli impegni già presi nel passato dalla Regione per incentivare la ricerca senza animali, rafforzando ulteriormente il valore della completa sostituzione della vivisezione con metodi innovativi, rispetto alla semplice riduzione di animali. Esprimiamo soddisfazione per un provvedimento che impegna una cifra significativa, con l'auspicio che il premio alle tesi di laurea innovative sia reso annuale e stabile.
La Regione Emilia-Romagna che, come recita il bando tra i suoi obiettivi, “promuove la tutela degli animali dall'utilizzo a fini sperimentali, mediante il supporto alla didattica e alla diffusione di metodologie sperimentali innovative e che non facciano ricorso ad animali vivi”, continua così a porsi all'avanguardia in un importante settore, quello della ricerca biomedica, che ancora investe troppo poco nei metodi più moderni e innovativi. È auspicabile che tale percorso si spinga ancora in avanti, limitando i finanziamento ai soli progetti incentrati sul “replacement”, ovvero alla sostituzione degli animali con tecnologie innovative.
Ora anche le altre Regioni italiane si muovano sulla scia dell'esempio virtuoso dell'Emilia Romagna: a livello nazionale le risorse stanziate per lo sviluppo di metodi sostitutivi all'uso di animali sono ancora del tutto inadeguate a raccogliere la sfida di una scienza più moderna e più etica!