L’emergenza clima è un disastro annunciato, negare l’evidenza o non adottare subito i provvedimenti necessari a ogni livello - individuale e collettivo - sarebbe semplicemente un suicidio.
L’EMERGENZA CLIMA IN NUMERI: DIFFERENZE DI “IMPATTO”
LE RICHIESTE LAV AL PREMIER CONTE E AI MINISTRI DI AMBIENTE, SALUTE E POLITICHE AGRICOLE
QUALI AZIONI PER IL CLIMA NELL’AGENDA DI GOVERNO?
La diagnosi dell’emergenza climatica è conclamata, ora è il momento della “cura” e nessuno può sentirsi escluso da questa responsabilità: ci aspettiamo che le politiche per il clima siano rigorose, tempestive e con una corsia preferenziale nell’agenda di Governo perché non c’è più tempo.
I dati scientifici sono inequivocabili e, sia a livello politico e collettivo che individuale, occorre modificare subito abitudini e scelte alimentari che per decenni hanno incentivato il consumo di carne, spacciandolo come benessere, che è tra i principali responsabili dell’impatto sul clima, con conseguenze drammatiche sugli animali allevati e mandati al macello.
I milioni di giovani che hanno manifestato in tutto il Mondo hanno puntato l’obbiettivo sull’importanza dei prossimi giorni per il futuro del Pianeta: politiche ambientali, scienza, economia devono lavorare per “bene comune”, e possono farlo lasciandosi guidare da scelte etiche, non dettate dai centri di potere che ancora oggi negano o minimizzano l’emergenza clima.