Nella legge di bilancio "caccia selvaggia" e stragi di animali. Il Parlamento fermi questo emendamento incostituzionale
Stralciare l’emendamento “caccia selvaggia” dalla Legge di Bilancio. È quanto tornano a chiedere le associazioni alla vigilia della ripresa dei lavori della Commissione Bilancio della Camera, che tornerà a riunirsi dalle 13 di oggi, 20 dicembre.
Secondo quanto appreso dalle associazioni, la linea della maggioranza e del Governo è quella di dare via libera al provvedimento che in questi giorni è stato al centro di forti proteste.
L’emendamento 78.015 presentato da un pool di parlamentari di Fratelli d’Italia prevede infatti la possibilità di sparare a tutti gli animali selvatici, a qualunque ora e in qualunque periodo dell’anno, nei territori urbani così come – inconcepibile anche solo a pensarsi – all’interno delle aree protette. Inoltre esso svuoterebbe di competenze l’ISPRA, il massimo organo scientifico in tema di tutela ambientale, tagliandolo fuori dalla gestione faunistica, e farebbe lettera morta della prevenzione. Nei fatti ciò comporterebbe lo smantellamento della nostra legislazione in tema di tutela ambientale.
L’emendamento “caccia selvaggia” è chiaramente inammissibile poiché nulla ha a che vedere con lo spirito e le funzioni delle Legge di Bilancio. Nonostante gli appelli lanciati in questi giorni e la nostra disponibilità a fornire supporto per ottimizzare la convivenza tra attività antropiche e fauna selvatica, la maggioranza si ostina al muro contro muro. È evidente la volontà di ridurre il nostro patrimonio di biodiversità a mera merce di scambio per mantenere il consenso di alcune lobby.
Quello dell’ammissibilità non è l’unica assurdità dell’emendamento fortemente voluto da Fratelli d’Italia come dal resto della maggioranza.
Il provvedimento presenta anche concreti profili di incostituzionalità poiché aprendo ai fucili i territori protetti, finirebbe per privare gli animali selvatici di quelle forme di protezione chiaramente sancite dall’articolo 9 della Costituzione, recentemente novellato.
Come se ciò non bastasse, l’impianto normativo disegnato dalla maggioranza finirebbe in rotta di collisione con l’Europa, in particolare con la direttiva Habitat (recepita nel nostro ordinamento D.P.R n. 357 dell’8 settembre 1997) anche nelle parti nelle parti in cui essa vieta chiaramente di recare disturbo alle specie protette (a maggior ragione se si permette di sparare nei parchi).
L’emendamento 78.015 rappresenta un vero scempio, non soltanto sotto il profilo etico e morale – esso infatti autorizza ad uccidere milioni di animali solo per compiacere la lobby venatoria e degli armieri – ma anche sotto quello legislativo poiché espone il nostro Paese a serie conseguenze dovute all’alto rischio di apertura di procedure di infrazione.
Ci sono ancora poche ore per cambiare rotta. Ci appelliamo a tutti i parlamentari, della maggioranza e dell’opposizione, e alla loro coscienza affinché con un atto di responsabilità fermino in ogni modo possibile l’emendamento 78.015. Confidiamo altresì nella vigilanza e controllo degli altri poteri dello Stato. Siamo pronti a mobilitarci contro ogni tentativo di distruggere la nostra legislazione ambientale, che rappresenta una vera conquista di civiltà perché tutela un bene di tutti.